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Onorari avvocati: conta la forma scelta dal giudice per impugnare il provvedimento sull'opposizione
Sentenza e ordinanza impongono diversi mezzi di reclamo.
Non conta la qualificazione esplicita che il giudice dell'opposizione dà all'azione proposta in tema di opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto dall'avvocato per onorari e altre spettanze a carico del cliente. Ciò che rileva è la forma prescelta dal giudice per il provvedimento - sentenza oppure ordinanza ex articolo 30 della legge 794/94 - che ha deciso la controversia. Ed è alla forma che bisogna guardare per individuare il mezzo con cui impugnare il provvedimento. Lo precisano le Sezioni unite civili della Cassazione con la sentenza n. 390/11.
La differenza fra i due regimi impugnatori non è di poco conto: se il provvedimento che ha chiuso la lite è un'ordinanza, esso risulta sottratto all'ordinario appello ed è reclamabile soltanto con il ricorso per cassazione ex articolo 111 della Costituzione. Se invece il giudice dell'opposizione ha scelto consapevolmente la forma della sentenza, questa decisione non può essere ignorata ai fini dell'individuazione del mezzo d'impugnazione. Il punto è che la forma di sentenza nel provvedimento adottato dal giudice deve essere frutto di una scelta consapevole da parte del magistrato. Che può essere anche implicita e risultare desumibile dalle modalità con le quali si è svolto in concreto il relativo procedimento.
cassazione.net
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