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  • Tribunali: taglio da 80 milioni l'anno

    ROMA. «Se non ora, quando?», va ripetendo il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma. Che ha già pronta una prima bozza di revisione della geografia giudiziaria per tagliare o accorpare 681 uffici del giudice di pace (su 846), 220 sezioni distaccate di Tribunale, 63 «Tribunalini» che occupano meno di 15 giudici e 58 «Procurine». Una riforma epocale, promessa da decenni da ogni governo in carica, ma mai realizzata; anzi, mai neppure abbozzata a causa di resistenze di ogni tipo: localistiche, corporative, clientelari, politiche. Una riforma obbligata in tempi di crisi finanziaria, per recuperare risorse e contribuire alla crescita del Paese.

    «Non è più rinviabile», ha ricordato il presidente della Repubblica il 21 luglio scorso, indirizzando a governo e Parlamento un preciso appello al riguardo. Nitto Palma lo ha raccolto, mettendo al lavoro il suo staff, in particolare la Direzione generale dell'organizzazione giudiziaria guidata da Luigi Birritteri, dove in questi giorni sono alle prese con la nuova «mappa» degli uffici giudiziari, che potrebbe far risparmiare tra i 70 e gli 80 milioni di euro all'anno (soltanto di spese vive) e far recuperare (soltanto dagli uffici del giudice di pace e dalle sezioni distaccate) 4000 persone, il 12% del personale, da redistribuire negli uffici «più produttivi».
    Il riordino dei Tribunali va fatto con una delega al governo, che avrà sei mesi per attuarla sulla base dei criteri in essa indicati. Le ipotesi allo studio sono al momento un paio, una hard e una soft, dipenderà dalla volontà politica e dal livello di condivisione della riforma. A via Arenula si sta comunque già verificando la possibilità, tecnica, di inserire la delega nel ddl di conversione della manovra (e i precedenti non mancano) in modo da dare un segnale concreto e immediato.

    In Italia esistono 165 Tribunali; ognuno dovrebbe 'servire' 364mila abitanti, mentre 63 hanno un bacino di utenza di soli 8 milioni 301 cittadini: ciascuno, quindi, soddisfa in media 131.768 persone, il 13,82% dell'intera popolazione. Gli uffici giudiziari italiani sono in tutto 1.590 e il ministero della Giustizia 'gestisce' circa 3.000 edifici, alcuni grandissimi, come il Tribunale di Roma, il più grande d'Europa, altri microscopici, come il Tribunale di Mistretta, forse il più piccolo del mondo. Ai Tribunali si sommano 220 Sezioni distaccate e 846 uffici del giudice di pace. Solo di spese vive (luce, acqua, affitto, gas, sorveglianza, pulizia, rifiuti, manutenzioni ordinarie ecc.) il ministero spende 280 milioni di euro l'anno, che rimborsa ad 850 Comuni (tranne nel caso di Roma). Troppi, vista la 'produttività' di molti di questi uffici, il costo medio di ciascun procedimento, calcolato in 521 euro, i tagli imposti dalla manovra finanziaria e il blocco delle assunzioni (da 57mila dipendenti si è scesi a 44.122, con una presenza effettiva di poco più di 39mila persone).

    Bisogna tagliare. Ma anche puntare sull'efficienza.
    Solo 6 Tribunali (Roma, Napoli, Milano, Torino, Palermo e Catania) hanno in organico più di 100 giudici; 22 Tribunali hanno tra 40 e 92 giudici; 72 superano i 15 mentre 63 neanche ci arrivano (27 ne hanno meno di 10 e 11 appena 6). Dimensioni micro anche nelle Procure della Repubblica: ben 107 sono sotto le 10 unità.

    Che fare? Primo: tagliare gli uffici del giudice di pace non circondariali, dove non c'è né Tribunale né Procura: 681 su 846. Se il Comune vuole il suo giudice di pace, dovrà pagare le spese vive dell'ufficio mentre il ministero provvederà solo allo stipendio del giudice e alle spese di formazione. Secondo: sopprimere le 220 sezioni distaccate o eventualmente trasformarle in Tribunali, ma solo in presenza di precise condizioni, e non necessariamente con annessa Procura. Terzo: tagliare o accorpare i «Tribunalini», quelli con meno di 15 giudici, soglia sotto la quale l'ufficio è considerato 'improduttivo'. Restano fuori quelli capoluogo di provincia. Quarto: tagliare e accorpare 58 «Procurine». Il saldo di quest'operazione sarebbe un risparmio di 70-80 milioni di euro l'anno, solo di spese vive, un recupero di efficienza in termini di risorse umane (da impiegare negli uffici accorpanti) ma anche di professionalità e di specializzazione dei giudici, realizzabile soltanto negli uffici di medie dimensioni.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-08-19/tribunali-taglio-milioni-anno-215716.shtml?uuid=AaFgBZxD

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