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Divisione ereditaria: il Giudice può procedere all’assegnazione dei beni non comodamente divisibili
(Cassazione civile, sezione II, sentenza 9.5.2011 n. 10138)
Con atto notificato in data 16 ottobre 19 97, A.A. promosse innanzi al Tribunale di Trapani giudizio di divisione della comunione indivisa avente ad oggetto un immobile sito in (OMISSIS), cui partecipavano, in quote di un terzo ciascuno, oltre l'attore, i suoi fratelli L. e V., convenuti.
L'immobile, consistente in un piccolo fabbricato compreso ne. più ampio complesso edilizio denominato "(OMISSIS)", era destinato a bar, gestito dalla figlia dell'attore, la quale corrispondeva ai convenuti un canone annuo di L. 4.000.000 ciascuno.
L'attore chiese che venisse accertata la divisibilità dell'immobile, e, in caso negativo, che gli venisse attribuita l'intera proprietà, previa determinazione dei conguagli in danaro in favore dei fratelli.
I convenuti, asserendo la indivisibilità dell'immobile, ne chiesero a Loro volta l'assegnazione congiunta, stante la maggiore entità della loro quota, deducendo la irrilevanza dell'esercizio commerciale gestito dalla nipote, alla quale sarebbe già stata intimata convalida di sfratto per finita locazione.
Dalla espletata consulenza tecnica di ufficio emerse che il bene era divisibile, a prezzo, peraltro, del suo mutamento di destinazione e di una consistente perdita di valore. Il c.t.u. prospettò, pertanto, sia la ipotesi di divisione del fabbricato in due lotti, con assegnazione degli stessi a due dei comunisti e conguaglio a favore del terzo, ovvero l'assegnazione dell'unico bene ad uno solo dei comunisti e la corresponsione a ciascuno degli altri due dei conguagli in danaro....
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