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  • Carta d’Identità elettronica

    In Italia, la normativa sulla Carta d'Identità Elettronica (CIE) è contenuta nel Decreto Legislativo 18 maggio 2018, n. 51, recante il "Codice dell'amministrazione digitale" (CAD).

    Il CAD disciplina la gestione dei dati personali, la sicurezza informatica, l'accesso ai servizi pubblici digitali e l'utilizzo della firma digitale e della CIE. In particolare, il CAD prevede che la CIE sia un documento d'identità digitale che consente ai cittadini di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione, di firmare documenti digitali in modo sicuro e di effettuare operazioni telematiche.

    La CIE, inoltre, è regolata dal Regolamento (UE) 2019/1157 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che stabilisce gli standard di sicurezza e i requisiti tecnici per le carte d'identità elettroniche. Il Regolamento prevede che le CIE siano dotate di un chip elettronico contenente i dati personali del titolare della carta, oltre a una firma digitale avanzata che garantisce l'autenticità dei documenti digitali firmati dal titolare.

    Infine, la CIE è disciplinata anche dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 giugno 2019, recante il "Regolamento recante l'individuazione dei dati, delle informazioni e delle modalità di trasmissione alla Banca dati nazionale della carta d'identità elettronica". Il Regolamento prevede le modalità di gestione dei dati personali raccolti attraverso la CIE e la loro archiviazione nella Banca dati nazionale.

    La nuova Carta d'Identità Elettronica (CIE) prevede la reintroduzione dei termini "padre" e "madre" nei campi relativi alle informazioni sulle origini dei titolari della carta.

    In passato, questi termini erano stati sostituiti con "genitore 1" e "genitore 2" per rispettare il principio di uguaglianza tra i diversi tipi di famiglie. Tuttavia, la Corte Costituzionale ha stabilito che tale scelta era incostituzionale in quanto contraria al principio di verità materiale.

    La reintroduzione dei termini "padre" e "madre" non significa quindi un regresso dal punto di vista dei diritti delle famiglie, ma piuttosto una scelta finalizzata a garantire la corretta identificazione dei titolari della carta. In ogni caso, la CIE prevede la possibilità di indicare anche i dati di un genitore diverso da quelli di padre e madre, ad esempio in caso di famiglie monoparentali o adozioni.

    La nuova CIE è inoltre dotata di una serie di nuove tecnologie, come la firma digitale e la memorizzazione dei dati biometrici (impronte digitali e foto del volto), per garantire maggiore sicurezza e protezione dei dati personali dei titolari della carta.

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