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La Cassazione: no affido condiviso se padre e madre si fanno la guerra
Confermata la sentenza della Corte d'appello di Brescia, che aveva rivisto il giudizio del tribunale di Cremona. Indispensabile "un profondo rispetto dei ruoli" dei genitori.
Se i genitori si fanno guerra continuamente durante la separazione, a volte è giusto per lo sviluppo psicologico dei figli che il giudice non conceda l'affidamento condiviso. Lo ricorda la Cassazione, che spiega come l'affidamento condiviso richieda "oltre a un accordo sugli obiettivi educativi, una buona alleanza genitoriale e un profondo rispetto dei rispettivi ruoli".
Il caso analizzato dalla prima sezione civile riguarda una moglie, continuamente vessata dalla famiglia del marito con atteggiamenti di "disprezzo" e di guerra aperta, che aveva ottenuto la separazione dal coniuge (il quale secondo i consulenti di ufficio era affetto ancora "da dipendenza non ancora risolta con la madre"). In primo grado il tribunale di Cremona aveva stabilito l'affido condiviso della figli piccola e a entrambe i genitori. Le disposizioni di separazione erano state poi cambiate dalla Corte d'appello di Brescia, però, che aveva affidato in via esclusiva la figlia alla madre proprio alla luce dei rapporti sempre più conflittuali non solo col marito, ma anche con la famiglia di lui. La sentenza è stata confermata dalla Cassazione.
Correttamente il giudice di Brescia - scrive la Cassazione nella sentenza numero 17.101 - non aveva concesso l'affido condiviso per non pregiudicare lo sviluppo psicologico della bambina se fosse stata costretta a un "adattamento a due realtà tra loro diverse e nemiche" come era quello di questi genitori.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/08/31/news/la_cassazione_no_affido_condiviso_se_padre_e_madre_si_fanno_la_guerra-21085505/
sentenza n. 17101 dell'11 agosto 2011
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