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  • Rivoluzione digitale per la Giustizia. Alfano e Brunetta: ''Entro 1 anno via la carta dai tribunali''

    Entro un anno la giustizia ordinaria e forse anche quella di secondo grado navigherà su Internet da Bolzano a Lampedusa. Lo hanno annunciato oggi i ministri della Giustizia Angelino Alfano e della Pubblica amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta.
    Attualmente per quanto riguarda le sperimentazioni in atto per la digitalizzazione dei tribunali Milano, neanche a dirlo, fa da apripista ma anche i tribunali di Roma (la sfida più grande) e la corte d'Appello di Venezia procedono speditamente con sperimentazioni.
    Il 2010 "sarà l'anno della svolta per il sistema Giustizia italiano" ha affermato Brunetta. L'operazione è quasi a costo zero. Due milioni sono stati investiti finora dal ministero della Giustizia, ma "è il risparmio in termini economici e di efficienza" gli obiettivi cui puntano entrambi i ministri.
    Alfano stima un "risparmio di 10 milioni di euro dalla trasmissione di 28 milioni di notifiche on line", tante sono quelle prodotte in un anno, 20 della giustizia civile e 8 della penale. Altro esempio di spesa, viene fornito dal ministro Brunetta sul Tribunale di Roma, tra i 100 e i 150mila euro. Notifiche e decreti ingiuntivi via e-mail, richiesta di atti e disponibilità di sentenze on line, nonché copie informatiche degli atti: passa per tutte queste novità la dematerializzazione della giustizia avviata con un protocollo d'intesa tra i due dicasteri, a novembre scorso. Lo stato di avanzamento per ora, è al 40% per le notifiche telematiche, un po' meno, tra il 38 e il 35% per rilascio telematico di certificati giudiziari e trasmissione telematica di notizie di reato e per la razionalizzazione delle infrastrutture Ict. Al 35% l'accesso pubblico via rete alle sentenze e al 20% la registrazione telematica degli atti giudiziari civili presso l'Agenzia delle Entrate.
    "Una giustizia più giusta e più celere, il risparmio delle risorse, l'efficienza del servizio e la gratificazione dei cittadini" questi i cardini della digitalizzazione del sistema giudiziario italiano sintetizzati dal ministro Alfano. "Spesso - ha ricordato il Guardasigilli - sul sistema della giustizia italiano ci si concentra su una norma. Ma il principale nemico del sistema e' la lentezza, di qui l'aggressione al nemico" attraverso la dematerializzazione.
    Scendendo nei particolari, al Tribunale più grande del mondo, Roma, entro dicembre si dovrebbe disporre di un download delle copie degli atti in rete, e ancora entro febbraio il 2010 si potrà avere l'accesso telematico a sentenze, decreti ingiuntivi e ordinanze definitorie del processo civile, nonché rendere più efficienti le cancellerie e adottare il decreto ingiuntivo. Quanto alla Serenissima, si mira entro il 2010 alle notifiche telematiche nel processo civile di II grado ed entro dicembre alla messa in rete dei dati pubblici dei procedimenti della Corte d'Appello.
    Il ministro Alfano citato poi il tribunale di Milano a modello (in cui ha incluso anche "la varibile volontà") ha riferito che sono 5.000 gli avvocati iscritti al punto di accesso per il processo civile telematico e che per perfezionare una notifica si impiega solo un minuto, oltre il 40% dei giudici civili gestisce le procedure con il processo telematico. "Il caso più ricorrente a Milano - ha affermato Alfano - è l'emissione del decreto ingiuntivo al terzo giorno dopo il deposito del ricorso. Se riusciremo a far diventare le best practice del Tribunale di Milano una buona pratica per tutti, si farà la rivoluzione del sistema giustizia non attraverso riforme ma con l'efficienza del sistema".
    fonte adnkronos

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