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Cassazione, nel processo Calciopoli il Bologna riammesso come parte civile
La Suprema Corte ha definito «arbitraria» la decisione dei giudici di escludere la società dal procedimento.
Il Bologna ritorna parte civile nel processo «Calciopoli». La Cassazione ha riammesso nel procedimento in corso a Napoli tutte le parti civili che il tribunale aveva escluso d’ufficio dal procedimento penale. La Suprema Corte ha definito «arbitraria e indiscriminata» la decisione dei giudici partenopei. Tra gli imputati per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva c’è l’ex dg della Juventus Luciano Moggi. Sono state riammesse come parti civili, oltre al Bologna Fc: il ministero dell’Economia, quello per le Politiche Giovanili, la Rai, la Figc, il Brescia Calcio, l’Atalanta e la Salernitana. La Cassazione ha rifiutato l’ordinanza con la quale il tribunale di Napoli, lo scorso 24 marzo, aveva escluso dal dibattimento tutte le parti civili, sostenendo che per rendere più veloce il processo era meglio se presentavano le istanze per il risarcimento dei danni al tribunale civile. Ma la Cassazione ha bocciato questa scelta definendola «abnorme», in quanto nessuna norma consente di escludere dal processo le parti civili «per ragioni di speditezza» né alcuna norma consente di stabilire «in base a ragioni pratiche di economia processuale, se il danneggiato possa esercitare la sua azione civile nel processo penale o in sede civile». Inoltre, la Cassazione rileva che non vi è alcun dubbio che sia il ministero delle Politiche giovanili sia la Figc siano «persone offese dal reato» per il quale e in corso il processo, «in quanto istituzionalmente portatori, sia pure in modi diversi, di un interesse pubblico al corretto e leale esercizio dello sport»; per quanto riguarda le altre parti civili esse potranno esercitare l’azione risarcitoria sia come soggetto «civilmente danneggiato» sia come «soggetto passivo del reato».
fonte ilcorriere
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