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Cassazione: Sì al sequestro preventivo di case a ridosso di terreni franosi
La Corte di cassazione dice sì al sequestro preventivo delle abitazioni a ridosso di terreni franosi. Con una decisione che arriva quanto mai opportuna dopo i tragici fatti di Messina, i giudici di piazza Cavour con la sentenza n. 40034 di oggi hanno considerato legittimo il sequestro preventivo di diverse abitazioni e di un campo di calcio in provincia di Isernia costruiti con criteri tali da creare il rischio di una frana e mettere così in pericolo la sicurezza degli abitanti della zona.
Per eliminare il dislivello tra gli edifici, era stato, infatti, inserito sotto i fabbricati del terreno di riporto che aveva determinato un fronte franoso. La situazione era peggiorata dalla mancanza nelle case sia di fognature sia di un sistema drenante che potesse facilitare il deflusso delle acque.
L'accusa mossa ai proprietari dal tribunale del riesame di Isernia era di non aver fatto quei lavori che l'articolo 677 del codice penale impone per gli edifici che rappresentino un pericolo. Un'omissione confermata dalla Suprema Corte che ha respinto il ricorso per la restituzione degli immobili pretesa dagli stessi proprietari. Secondo i ricorrenti - che si consideravano danneggiati dallo stesso reato che veniva loro contestato - i lavori spettavano al proprietario del terreno o all'amministratore del condominio e non ai singoli condomini. Interpretazione bocciata dalla Corte che ha confermato la legittimità sia dell'accusa sia del provvedimento cautelare, sottolineando che «disponibilità del bene consentirebbe la libera utilizzazione delle aree di proprietà e il pericolo concreto che ulteriori smottamenti o la rovina degli edifici possa coinvolgere persone». La prima sezione penale della Corte ha così ribadito che le abitazioni sotto sequestro possono essere utilizzate solo per fare gli interventi utili a eliminare il pericolo.
fonte ilsole24ore
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