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  • CRONACA: Napoli, preso boss Salvatore Russo - Superlatitante,tra i 30 più pericolosi

    Salvatore Russo, capo dell'omonimo clan camorristico attivo nell'agro nolano è stato catturato all'alba dagli agenti della Squadra mobile di Napoli. L'uomo, condannato all'ergastolo per omicidio e associazione mafiosa, è inserito nell'elenco dei trenta ricercati più pericolosi d'Italia. Russo era latitante dal 1995. L'arresto in una masseria al confine tra Somma Vesuviana e Marigliano.
    Russo era tornato da poco dalla caccia. La polizia lo ha trovato nel suo nascondiglio con la cartucciera addosso. Il latitante era armato ed aveva con sé una mitraglietta Uzi calibro 9, una pistola calibro 9 parabellum e due fucili da caccia calibro 9. Nel corso di una perquisizione è stata trovata un'altra pistola calibro 9X21. Il nascondiglio del superlatitante era stato realizzato in una piccola abitazione in una masseria di campagna dove si allevano polli e conigli.
    Quando gli agenti della squadra mobile vi hanno fatto irruzione l'abitazione era vuota ma dietro uno spesso muro che ha attirato la loro attenzione e che è stato sfondato, c'era Salvatore Russo. Il boss non ha proferito parola. Solo all'uscita della questura di Napoli, prima di essere trasferito al carcere di Poggioreale, ha mostrato insofferenza verso i giornalisti e gli operatori sferrando un calcio contro un cronista.
    Salvatore Russo era latitante da circa 15 anni così come il fratello Pasquale, tuttora ricercato dalle forze dell'ordine. Un tempo erano al vertice del clan guidato dal boss Carmine Alfieri, oggi pentito. La vita criminale dei fratelli Russo inizia negli anni settanta, dopo aver stretto legami con il clan di Mario Fabbrocino e contatti con Michele Zaza e quindi con la mafia siciliana.
    Russo era ricercato per associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere e altri reati. Il 15 aprile del 1994 erano state diramate anche le ricerche in campo internazionale.
    Maroni soddisfatto
    Con l'arresto di Salvatore Russo "stiamo chiudendo il cerchio sui superlatitanti. Questa è la strada migliore per battere definitivamente la Camorra e tutte le mafie". Lo afferma il ministro degli Interni, Roberto Maroni, a margine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. Russo, sottolinea il ministro, "era latitante da 15 anni, pluriomicida condannato all'ergastolo". Con il suo arresto e' stato inferto "un colpo durissimo alla Camorra".
    Per Maroni quello raggiunto oggi, con la cattura del superlatitante napoletano, "è un grande successo delle forze dell'ordine e della squadra mobile. Ho fatto i complimenti al questore di Napoli e ho parlato con il capo della polizia e con il procuratore di Napoli".
    fonte tgcom

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