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  • ROMA: Multe. Non decolla la mini-sanatoria il Comune rischia una raffica di cause

    Centinaia di automobilisti ancora colpiti da sequestri, ipoteche e sanzioni che dovevano essere sospesi.

    L'avevano annunciata come una piccola rivoluzione, invece la mini-sanatoria sulle multe pervenute ai romani fino al 2004 rischia di essere una rivoluzione mancata. Sono ancora pendenti, infatti, le ipoteche e le pesanti sanzioni relative a multe non pagate che la Gerit-Equitalia avrebbe dovuto sospendere su disposizione del Campidoglio. Ed è rivolta tra i contribuenti che si aspettavano la sanatoria prevista dal decreto anti-crisi e annunciata da Maurizio Leo, presidente della commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria, «padre» della norma che consente la sanatoria e assessore al bilancio del Comune di Roma, città pilota nell'attuazione del mini-condono.
    BLOCCO DELLE PROCEDURE - La sanatoria doveva partire all'inizio di ottobre, ma il Comune aveva assicurato già a metà settembre il blocco immediato di «fermi amministrativi, ipoteche ed altre procedu­re esecutive». I cittadini raggiunti da cartelle esattoriali relative a vecchie infrazioni (entro il 2004) non pagate, potranno evitare di pagare gli interessi. Per il momento, però, la nuopva disciplina non è applicata. E centinaia di segnalazioni di protesta arrivano alle associazioni dei consumatori.
    IPOTECA DA ESTINGUERE - F.A., un cittadino adesso difeso dall’asso­ciazione Primoconsumo, dovendo mettere in vendita la sua casa, dopo la buona noti­zia pensava di essere «libero», invece ha do­vuto sborsare 5.000 euro, pagati allo spor­tello Gerit-Equitalia di via Aurelia, per estinguere l’ipoteca che gravava sull’appar­tamento a causa, appunto, di una serie di sanzioni amministrative antecedenti il 31 dicembre 2004.
    Grazie alla «sospensione», come descrit­to nel sito del Campi­doglio, quella cifra sa­rebbe dovuta rimane­re nelle sue tasche, fi­no al ricalcolo del do­vuto da parte dal­l’agenzia delle riscos­sioni. «Come F.A. - ­ racconta l’avvocato Manlio Gueli, respon­sabile dell’ufficio legale Primoconsumo, mostrando la ricevuta del versamento dei 5.000 euro il 22 settembre - molti cittadini si trovano in questa situazione, per quella che sembra es­sere semplicemente una mancanza di co­municazione fra la testa, il Comune di Ro­ma, e il braccio operativo, l’Equitalia-Gerit appunto, che non ha ricevuto le istruzioni per liberare l’accesso al credito».
    CAUSE AL COMUNE - A più di dieci giorni di distanza, nulla è cambiato. Ad F.A. non è arrivata nessuna comunica­zione di cancellazione di altre due ipoteche dello stesso genere. «Il rischio - precisa Marco Colizzi, presi­dente di Primoconsumo - è che piovano le cause per ripetizione di indebito, la restitu­zione del non dovuto. Si può inoltre deline­are un elemento persecutorio nel chiedere soldi ai cittadini, costringendoli a rivolger­si poi ad un avvocato per recuperarli».
    fonte il corriere

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