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  • CRONACA. Torre Annunziata: Nel cantiere del tribunale ditta in odore di camorra

    TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI) - Lavori al Tribunale di Torre Annunziata affidati a una ditta in odore di mafia. Lo ha affermato Vincenzo Albano, presidente del Tribunale oplontino, nel corso del dibattito tenutosi ieri mattina al Teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei sulla riforma del Processo Civile.

    “Un rito di dolore”, ha commentato Albano. “Mi ero molto speso per il nuovo Palazzo di Giustizia, ma quanto sta accadendo mi getta nello sconforto. Credo proprio che dovremmo bloccare i lavori perché la ditta che sta eseguendo gli interventi è in odore di mafia”.
    “Un rito di dolore”, ha ribadito il Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, “se ci riferiamo a questa riforma del Processo Civile. Un rito di dolore se ci riferiamo alle strutture e ai mezzi che abbiamo a disposizione”.
    Va giù duro Vincenzo Albano che già anticipa il blocco dei lavori di allargamento del Palazzo di Giustizia: “Credo sia inevitabile”. Sta diventando sempre più una vera e propria telenovela, quella relativa agli interventi di allargamento del Tribunale di Torre Annunziata. Dopo sei anni di fermo, i lavori alla struttura erano stati ripresi oltre un mese fa dopo che, il sindaco del comune oplontino, Giosuè Starita, aveva firmato assieme alla General Costruzioni (la ditta che a luglio scorso aveva vinto la gara d’appalto) il verbale di consegna delle aree e degli immobili.
    Per tale intervento, il comune ha messo a disposizione cinque milioni e settecentotrentuno mila euro, spesa prevista per portare a termine i lavori, ormai fermi da troppo tempo. La General Costruzioni, che ha vinto l’appalto con un ribasso di circa il 40%, dovrà consegnare l’opera in un tempo non superiore ai diciotto mesi per non incorrere in penali molto salate. Ma, in realtà, c’è il rischio che ci sia un nuovo blocco - così come confermato ieri mattina dal Presidente del Tribunale, Vincenzo Albano - in quanto la nuova ditta sarebbe in odore di mafia.
    Una querelle senza fine. Dal 2003, infatti, anno in cui nacquero i disaccordi economici del comune con la ditta Icar di Napoli, tutto era rimasto in fase di stasi. Cause burocratiche, poi, hanno trascinato la questione all’attenzione del Tar Campania ed il Consiglio di Stato. Prima la decisione di assegnare l’appalto a una ditta, poi ad un’altra e ad un’altra ancora. Infine la decisione di annullare tutto e di emanare un nuovo bando di gara.
    Sei lunghi anni d’attesa prima della svolta. A luglio scorso, l’espletamento della gara d’appalto e un mese fa l’affidamento dei lavori. Nemmeno il tempo di ricominciare che si rischia già lo stop. “Ovviamente, il problema è minimo”, sottolinea Giuseppe Auricchio, assessore alle strutture giudiziarie del comune di Torre Annunziata, “perché se la prima ditta non risulta ‘pulita’ e quindi non ha i requisiti per aggiudicarsi i lavori, l’appalto passa di diritto alla seconda ditta della graduatoria”. Tuttavia, la vicenda potrebbe finire nuovamente nelle aule di tribunale con il rischio di un nuovo stop.
    Subito dopo l’intervento di Albano, è stato Gennaro Torrese, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, ad introdurre il dibattito sulla riforma del Processo Civile.
    “Inauguriamo oggi”, ha sottolineato Torrese, “la undicesima edizione di un ciclo di studi formativi che abbiamo voluto istituire per rendere più professionali gli stessi avvocati. Anche in questo caso, non manca la polemica con lo Stato, considerato che tali iniziative sono tutte a spese dell´Ordine. Va bene così, comunque. Ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo autotassati pur di migliorarci”.
    L´importante, ha aggiunto il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, “è aver raggiunto l´obiettivo prefissato, quello di creare una scuola formativa ad hoc che sta dando i suoi frutti, soprattutto con i più giovani. Purtroppo, abbiamo l´errore dietro l´angolo. Spesso dobbiamo combattere con tre riti diversi. In uno si applica il rito di sei anni fa, in un altro quello appena approvato. Insomma, una confusione giudiziaria che ci può portare facilmente all´errore e questo tutto a danno dei cittadini. Con il nuovo disegno di legge si va verso la paralisi della macchina giudiziaria, soprattutto in Appello e in Cassazione. Una riforma che va scongiurata o comunque corretta”.
    Roberto Mazza

    fonte http://www.metropolisweb.it/legginews.asp?idarticolo=23294&titolo=Torre%20Annunziata:%20Nel%20cantiere%20del%20tribunale%20ditta%20in%20odore%20di%20camorra

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