Agnano, sigilli messi. Il giudice Stanislao De Matteis, del Tribunale di Napoli, settima fallimentare, ha accolto la richiesta di sequestro dell'ippodromo napoletano, avanzata dal liquidatore della società Ippodromi & Città Spa, Raffaele Manzi, assistito dagli avvocati Astolfo e Alessio Di Amato, Francesca Rinaldi e Francesco Scutiero. Nominato il professore Francesco Fimmanò, docente di diritto commerciale all’Università di Campobasso, custode giudiziario delle azioni della società Ippodromi Agnano che gestisce attualmente l’impianto flegreo. Tutto ha inizio nel dicembre del 2008, quando Ippodromi & Città era stata sciolta e per i tre impianti erano state create tre diverse società. Il liquidatore della holding, però, aveva ritenuto che Ippodromi & Città "attraverso una serie di operazioni era stata spoliata dei propri assetti". Il tribunale ha sequestrato solo le azioni di Agnano.
Per l'ippodromo di Firenze il giudizio è rinviato al tribunale della città toscana e non sono state sequestrate le azioni di Tor di Valle in quanto Gaetano Papalia, in possesso di tutte le quote, aveva inviato una lettera al tribunale spiegando di essere disposto a far confluire di nuovo la sua società in Ippodromi & Città.

Insomma uno degli ippodromi storici dell'italia, con più di 70 anni di storia e che ha fatto la storia dell'ippica napoletana, rischia l'eclissi.

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