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  • CASSAZIONE: Sequestrabile la casa donata alla moglie

    Giro di vite sui furbetti del fisco. Arriva una nuova sentenza che non piacera’ affatto a tutti i contribuenti che danni vita alla finanza creativa o che inventano stratagemmi pur di non pagare le tasse: l’immobile donato dal marito alla moglie per sottrarlo ai controlli delle Fiamme Gialle e’ soggetto a confisca.
    In particolare, la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione nella sentenza n. 36838 del 22 settembre 2009 - ha stabilito che va sequestro l’immobile donato alla moglie da un imprenditore che non ha pagato i debiti fiscali. E in questo caso la coniuge - in separazione dei beni con il marito - risponde anche del reato di sottrazione fraudolenta dei beni al pagamento delle imposte.
    La storia e’ nota.
    Il giudice delle indagini preliminari di S. Maria Capua Vetere dispose il sequestro di un immobile donato da un contribuente alla moglie, poiché presuppose che l’operazione fosse stata posta in essere per evitare che il bene venisse sottoposto all’esecuzione forzata.
    Tra gennaio e marzo del 2007 erano state infatti notificate delle cartelle per il mancato pagamento di Irpef, Iva e Irap e il 31 maggio dello stesso anno era stato donato l’immobile.
    Un atto che porto’ l’imprenditore a contestare la mancanza di dolo nella scelta di donare l’immobile al proprio coniuge e la regolarita’ della procedura di notifica delle cartelle.
    Di tutt’altro avviso i giudici di piazza Cavour, secondo cui la donazione era stata “fittiziamente effettuata all’unico scopo di eludere l’assoggettamento del bene alle azioni erariali”.
    “L’apparente trasferimento dell’immobile”- si legge nella sentenza - ha portato il contribuente a commettere il reato di fraudolenta evasione fiscale, al quale ha concorso anche la moglie. L’articolo 11 del decreto legislativo 74/2000 prevede la sanzione della reclusione da sei mesi a quattro anni per chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi, Iva, interessi e sanzioni amministrative per un ammontare complessivo superiore a cento milioni delle vecchie lire, alieni simulatamente o compia altri atti fraudolenti su propri o altrui beni idonei a rendere, in tutto o in parte, inefficace la procedura di riscossione coattiva”.
    Inoltre, secondo i Giudici spetta ai protagonisti della vicenda dimostrare positivamente che il donante non conosceva, al momento della decisione, il suo stato di indebitamento nei confronti dell’erario. Mancando questo presupposto, sussistono i requisiti del reato di sottrazione fraudolenta di beni al pagamento delle imposte. L’atto della donazione, in aggiunta con l’elemento psicologico della consapevolezza del proprio passivo verso il fisco, potrebbe infatti integrare un’azione intenta a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva.
    Pertanto, la misura della confisca e’ adeguata all’evenienza

    http://miaeconomia.leonardo.it/economia/casa/casa_e_fisco/sequestrabile_la_casa_donata_alla_moglie_115163

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