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  • Chi subisce il fumo passivo sul luogo di lavoro ha diritto a essere risarcito

    Fumare all'interno del luogo di lavoro è, oltre che una violazione delle norme vigenti, un danno non patrimoniale per le persone costrette a subire il fumo passivo. Lo ha stabilito di recente il Tar del Lazio accogliendo il ricorso del dipendente di un Ministero che si è rivolto al giudice per rimediare al disagio patito in ufficio, dove i colleghi fumavano regolarmente. Il Tribunale amministrativo regionale ha precisato che il datore di lavoro che non fa rispettare il divieto di fumo sul luogo di lavoro deve risarcire i dipendenti per il danno non patrimoniale procurato, che si sostanzia "nella privazione della tranquillità e della serenità derivante dall'aver lavorato in un ambiente non salubre". Il risarcimento va riconosciuto anche se la vittima non ha riscontrato patologie collegate al fumo passivo. Come hanno spiegato i giudici nelle motivazioni della sentenza, il datore di lavoro "ha l'obbligo di tutelare l'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore". All'impiegato in questione è stato riconosciuto un risarcimento di 4mila euro.

    fonte http://www.info-legal.it/?id=1282

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