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  • Elezioni a Napoli, il prefetto al Mattino «Rischi di voto inquinato dai clan»

    Intervista-denuncia di Pansa: «Sento puzza di bruciato»
    «Task force per il voto pulito». «Arresto immediato dei trasgressori»

    Che l’atmosfera non sia proprio pulita lo pensa e lo dice subito, Alessandro Pansa: «Si sente puzza di bruciato in giro, ma noi faremo in modo da rendere l’aria pulita. Il fenomeno del voto di scambio sicuramente esiste, ma a mio avviso gli elettori possono recarsi tranquillamente a votare. Domenica e lunedì ci sarà chi saprà garantire il corretto esercizio del voto». Il prefetto ha da poco finito di presiedere una riunione alla quale hanno preso parte i vertici delle forze dell’ordine. Oggetto: misure straordinarie da adottare in occasione della tornata elettorale.

    I sospetti emersi dall’inchiesta del Mattino trovano riscontro in alcune informative riservate dalle quali emerge un quadro che in prefettura non viene sottovalutato. Anzi. I rischi ci sono e corrono su un doppio binario: c’è, da un lato, la compravendita dei voti, attraverso lo stratagemma della cessione dei certificati elettorali; e c’è anche un rischio legato a certe presenze sospette, tra i candidati, soggetti che potrebbero essere vicini agli ambienti della criminalità organizzata.

    Prefetto, partiamo dal voto di scambio.

    «Il fenomeno esiste sicuramente, anche se non mi pare di estremo allarme. Le preoccupazioni che vi possano essere comunque delle violazioni nell’esercizio del diritto di voto e della libertà di scelta nei seggi mi hanno indotto a convocare una riunione con i rappresentanti delle forze dell’ordine. Per questo voglio tranquillizzare tutti: i cittadini sappiano che abbiamo messo in campo tutti gli strumenti necessari a garantire un tranquillo svolgimento delle operazioni di voto».

    Che cosa si è deciso?

    «Alle forze dell’ordine è stato delegato un capillare controllo del territorio e tutta una serie di attività info-investigative. Il piano investe l’intero territorio della provincia di Napoli, con un’attenzione ancora maggiore per quelle aree che ci vengono indicate come di maggiore sofferenza, sul versante del rischio di inquinamento».

    Quindi, dalle notizie che sono in vostro possesso, non ci sono solo i quartieri di Secondigliano e Scampia? Quali sono le altre zone a rischio?

    «Non posso dirlo, ci sono indagini in corso. Quel che si può affermare è che, oltre a Napoli, c’è qualche altro Comune interessato dai sospetti».

    Torniamo al piano anti-brogli.

    «Come dicevo, prevede un controllo specifico del territorio e una serie di parallele attività di investigazione tese a identificare eventuali interferenze sul libero diritto di voto. A questo proposito voglio essere molto chiaro: ho chiesto il massimo rigore a tutti coloro che all’interno dei seggi ricopriranno la qualifica di pubblici ufficiali: presidenti e scrutatori. Voglio ricordare che chi commette irregolarità al seggio rischia l’arresto immediato. In questi giorni ho ricevuto dai rappresentanti dei partiti la segnalazione di potenziali situazioni di pericolo; da parte mia, ho raccomandato loro la massima attenzione, anche nella scelta dei rappresentanti di lista».

    È chiaro, a questo punto, che i presidenti di seggio avrannno un ruolo di garanzia importantissimo.

    «Sicuramente. A loro ci siamo rivolti con una serie di ampie raccomandazioni che, oltre a ricordare il rispetto di norme e procedure, puntano a garantire il raggiungimento di tre obiettivi: non consentire che possa verificarsi la fuoriuscita di schede dal seggio; verificare con rigore estremo che nessuno porti nella cabina elettorale fotocamere, telefonini e altri dispositivi in grado di scattare fotografie; e la massima attenzione per il voto espresso dai rappresentanti di lista accreditati e dagli scrutatori. In passato si sono verificati problemi che in questa tornata elettorale non dovranno ripetersi».

    E per i certificati elettorali?

    «Anche su questo punto ho ribadito l’importanza di tenere il massimo rigore: gli addetti al seggio hanno il dovere di verificare che chi vota sia in possesso di un certificato elettorale originale, o al limite di un duplicato autentico. Ogni altro titolo non dà diritto a votare».

    Secondo lei, dietro la compravendita dei voti si nasconde la camorra?

    «Credo che, in relazione al pericolo delle infiltrazioni camorristiche, i segnali più preoccupanti ci siano, ma siano più relativi ad alcune candidature».

    Dunque ci sono personaggi sospetti tra i candidati?

    «Anche su questo sono in corso indagini, e non posso dire altro. Stiamo lavorando in una corsa contro il tempo per approfondire alcune posizioni, e spero che i risultati arrivino in tempi brevi».

    Lo scrittore Roberto Saviano ha invocato la presenza di osservatori internazionali per garantire la regolarità del voto in Campania. Di fronte a questo quadro inquietante verrebbe da dargli quasi ragione...

    «Abbiamo tutti gli strumenti per fare bene da soli. Semmai, sarebbero gli osservatori a imparare qualcosa dalle nostre tecniche investigative».

    fonte http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=96078&sez=ELEZIONI2010

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