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  • Telefonate, Moratti ha deciso Vuole testimoniare a Napoli

    Una mossa clamorosa arriva dal club nerazzurro, che ora esce allo scoperto. Il presidente pronto a spiegare agli inquirenti gli ultimi eventi. Scende in campo anche Tronchetti: «Grave che qualcuno strumentalizzi delle cose non illegali»
    Mentre il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, è addirittura disposto a presentarsi a Napoli a spiegare il senso di tutte le intercettazioni che stanno trapelan­do in questi giorni, la Procura e gli avvoca­ti di Luciano Moggi entrano di nuovo in con­flitto, in attesa di una udien­za - in programma martedì 13 aprile - che si preannun­cia infuocata. Ma andiamo con ordine, perché anche quella di ieri è stata una gior­nata convulsa e ricca di colpi di scena: dopo giorni di silen­zio e di riflessione, infatti, la Procura di Napoli è scesa di nuovo in campo e ha fatto filtrare messaggi molto chiari. Non è vero, sostengono adesso i due pm Giuseppe Narducci e Stefano Ca­puano, che le telefonate intercettate duran­te l’inchiesta e che non riguardavano diret­tamente la Juventus  e i suoi dirigenti, non venivano trascritte e messe agli atti. Anzi, ce ne sono parecchie, sempre secondo i magi­strati, anche di quelle che sono state diffu­se in questi giorni dai legali di Luciano Mog­gi. Che immediatamente hanno fatto sapere la loro risposta, dura, anzi durissima. A par­lare è stato l’avvocato Maurilio Prioreschi: «Nessuno deve provare ad accusarci, sareb­be disinformazione allo stato puro. E’ vero che certe intercettazioni sono già state mes­se agli atti, ma si tratta di quelle effettuate dalla Procu­ra di Torino nel settembre del 2004. Le nostre riguarda­no la seconda fase, del perio­do fine ottobre 2004- giugno 2005. Quelle non c’erano af­fatto».

    SCONTRO A DISTANZA - Un vero e proprio scontro a distanza, dunque, a confer­ma che si sta giocando una partita mediati­ca delicatissima, in queste ore: la difesa, co­me è noto, vuole smontare l’accusa di asso­ciazione per delinquere e dimostrare che era usanza di tutti, nel mondo del calcio, chiamare il Palazzo e, in particolare, i desi­gnatori per cercare favori o sostegni. Ecco perché l’ex dg ha ingaggiato due veri 007 per acquisire e sbobinare migliaia di telefo­nate: secondo indiscrezioni, il piatto forte di questo lavoro verrebbe portato a Napoli, nell’udienza di martedì, ma si tratterebbe solo di un primo troncone. Al vaglio di Nico­la Penta e di Roberto Porta ci sono centina­ia di cd e in ognuno di questi ci sono quasi tremila intercettazioni. Il 13 aprile, a Napo­li, gli avvocati di Luciano Moggi chiederanno di inseri­re negli atti del processo queste nuove telefonate, ri­chiesta a cui si opporranno ­probabilmente - i pm, soste­nendo che da loro non erano state ritenute di grande inte­resse nell’inchiesta che sta­vano conducendo.

    fonte http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/inter/2010/04/10-106118/Moratti+ha+deciso:+vuole+testimoniare+a+Napoli

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