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  • Il condono ottenuto dalle società di persone non si estende ai soci

    Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza 12214 del 19 maggio 2010, ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, contro la decisione della CTR della Campania, che aveva dichiarato l'inammissibilità dell'accertamento in capo al socio di una s.a.s, poichè tale società aveva ottenuto il condono fiscale.

    Nella breve, ma chiara motivazione, la Suprema Corte ha infatti spiegato come : "il condono fiscale ottenuto dalla società di persone non estende automaticamente i propri effetti ai singoli soci, nei confronti dei quali l'Amministrazione finanziaria conserva il potere di procedere ad accertamento, e che devono pertanto presentare autonoma istanza per potersi avvalere del beneficio; fermi restando tutti i diritti dell'Erario nei confronti dei soci che non abbiano richiesto il condono, l'imponibile preso a base dall'Ufficio per l'ammissione della società al beneficio può essere assunto dal giudice tributario come riferimento per determinare in modo congruo il reddito dei singoli soci, in considerazione della correlazione logica, giuridica ed economica esistente tra il reddito della società e quello di partecipazione dei soci, e quindi della necessità che, nella determinazione di quest'ultimo, si tenga conto dell'imponibile accertato e definito nei confronti della società stessa".


    http://www.telediritto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1906:il-condono-ottenuto-dalle-societa-di-persone-non-si-estende-ai-soci&catid=63:giurisprudenza-dr-tributario&Itemid=27

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