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Camorra: 28 arresti. Ecco i nomi
Dalla strage di Castelvolturno a numerosi altri omicidi: dentro anche Giorgio Improta (vivaista di Posillipo) e Gennaro Cardillo imprenditore dell'area flegrea
Caserta - I carabinieri del reparto territoriale di Aversa hanno eseguito tutte le ordinanze di custodia cautelare in carcere - 28 e non 27 come comunicato in precedenza - emesse dal Tribunale di napoli, su richiesta della DDA partenopea, nei confronti di capi e affiliati alla fazione dei Casalesi ritenuta guidata da Francesco Bidognetti, detto «cicciotte e mezanotte» ed in particolare al gruppo di fuoco dell'ala stragista di Giuseppe Setola. Quest'ultimo, da tempo ormai detenuto nel carcere di Opera di Milano, accusato, tra l'altro di numerosi omicidi e della strage di Castel Volturno, è uno dei destinatri dei provvedimenti restrittivi insieme con Alessandro Cirillo, Domenico Vargas e Antonio Alluce, detto «a minacce». Questi ultimi furono catturati dai carabinieri in un villino tra Giugliano e Pozzuoli e trovati in possesso, tra l'altro, di pistola e kalasnhicov, utilizzati nella strage degli immigrati africani. Delle ordinanze del Tribunale di Napoli, 27 sono state notificate nelle carceri di Milano, Cuneo Catanzaro, Ariano Irpino, Secondigliano e Poggioreale di Napoli e Santa Maria Capua Vetere, ad altrettanti capi e gregari della cosca. Tra gli arrestati di questa mattina anche due insospettabili: Giorgio Improta, di 53 anni, titolare di un vivaio di piante e fiori a Posillipo e Gennaro Cardillo, di 43 anni, gestore di un agriturismo nella zona flegrea. Questi ultimi due sono accusati di avere favorito la latitanza di Setola, dopo i tentativi di omicidio del gruppo di fuoco, a Trentola Ducenta, nei confronti di due affiliati, Pietro falcone e Salvatore Orabona, accusati di avere trattenuto parte degli incassi del pizzo imposto ad alcuni imprenditori e commercianti della zona e destinato a Setola. Contro le abitazioni dei due furono sparati coltre 100 colpi di pistole e fucili mitragliatori e due colpi ragginsero per errore una donna di 47 anni, che si intratteneva nella cucina della propria abitazione.
IL LANCIO DELLA MATTINA - E' in corso dalle prime ore di oggi, nelle province di Napoli e Caserta, da parte dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa una vasta operazione per l’esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di affiliati al clan “dei casalesi” – gruppo Bidognetti ed in particolare all'ala stragista capeggiata da Giuseppe Setola per associazione mafiosa, concorso in estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso, porto e detenzione illegali di armi comuni e da guerra, ricettazione e favoreggiamento personale aggravato. Il provvedimento cautelare, che trae origine dalle attività investigative condotte dai Carabinieri di Aversa e coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, colpisce il capo Giuseppe Setola ed i suoi fedelissimi, responsabili di numerosi attentati anche con utilizzo di armi da guerra nei confronti di attività imprenditoriali nell’agro aversano per l’estorsione di ingenti somme di denaro e cessione di beni, nonché numerose persone che ne hanno favorito la latitanza nelle province di Caserta e di Napoli. Tra di queste un insospettabile napoletano residente a Posillipo. Sono ventisei le ordinanze emesse.
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