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  • Napoli, fronte bipartisan chiede l’annullamento del concorsone

    Un fronte bipartisan chiede l’annullamento del concorsone: dal Pd al Pdl passando per la sinistra e anche i moderati. Nove consiglieri comunali vogliono l’annullamento delle prove preselettive, una sorta di sanatoria per gli esclusi - circa 63mila persone - e una beffa per chi invece ha superato le preselezioni, circa 3700 candidati che dovrebbero affrontare le selezioni vere e proprie per l’accesso ai 534 posti messi in palio dal Comune.

    Di più - venisse accolta la tesi dei consiglieri - in qualche modo si certificherebbe che c’è stato qualcosa di poco trasparente nella gestione delle preselezioni da parte del Formez. Insomma, una situazione difficilissima. Resa ancora più pesante dall’inchiesta che la Procura ha aperto ormai da tempo sulla scorta di quanto riferito dal generale dei vigili urbani Luigi Sementa.

    Del resto che qualcuno abbia almeno provato a imbrogliare c’è la certezza. E il Formez come sta reagendo a questo fiume in piena che rischia di travolgerlo? Con grande decisione respingendo con forza qualsiasi ipotesi di combine o brogli. E così proprio dal Formez, che il ministro Reanto Brunetta considera un po’ il fiore all’occhiello dello Stato come strumento per selezionare la classe dirigente delle amministrazioni, arrivano nuove precisazioni: «Il nostro servizio telefonico di informazione e approfondimento sul concorso (06-82888788 o numero verde 803001) è sempre a disposizione di tutti i partecipanti, per fugare ogni dubbio e quindi evitare loro costose procedure legali».

    È la posizione del presidente di Formez PA Carlo Flamment che in buona sostanza invita a non intasare i tribunali di ricorsi. Una discesa in campo - quella di Flamment - che arriva dopo le accuse di poca serietà lanciate dal sindaco Rosa Russo Iervolino e quelle di richieste di annullamento del concorso: «Dall’avvio del concorso - spiega ancora Flamment - abbiamo ricevuto decine di migliaia di telefonate e di e-mail: ad oggi il numero di quesiti inevasi è pari a zero, avendo risposto a tutti entro le 24 ore».

    La disamina del presidente è puntuale: «Siamo sicuri che certi toni distruttivi che sono stati usati rispetto al concorso avranno vita corta, perché la trasparenza è stata totale e le accuse di irregolarità non hanno alcun fondamento. Del resto Formez ha 45 anni di storia e 16 anni di esperienza nei concorsi pubblici. In questo periodo abbiamo gestito centinaia di procedure senza che mai siano state sollevate ombre di favoritismi o abusi. Tutti i ricorsi presentati sono stati respinti, con addebito delle spese processuali ai ricorrenti».

    Quindi l’affondo su Napoli: «Nel caso del concorso napoletano siamo stati ancora più attenti nel rispondere ad ogni domanda e nel rendere facili e trasparenti la partecipazione a tutte le fasi sensibili del concorso e l’accesso agli atti».

    Il Formez e Flamment sono pronti ad accettare il confronto a viso aperto così sabato in Prefettura - insieme a Secondo Amalfitano presidente di Formez Italia società in house di Formez PA che ha gestito il concorso - verranno forniti tutti i dati del concorso, i dati sui chiarimenti richiesti dai concorrenti e le risposte su ogni eventuale residuo dubbio.

    Poche ore e dal Formez arriveranno dati circostanziati. Basterà per convincere i magistrati a fermare l’inchiesta? La sensazione è che le ombre sono destinate a incombere ancora sul concorsone. Qualcuno - secondo gli inquirenti - ha provato a consegnare le domande giuste a un gruppo di candidati, tanto da creare aspettative sicure sulla conquista del posto fisso.

    Inciuci, combine, accordi sottobanco non necessariamente andati a buon fine, in un concorso che resta tecnicamente pulito.

    http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105877&sez=NAPOLI

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