Rassegna di normativa, dottrina, giurisprudenza

Ricerca in Foro di Napoli
  • Sinistro stradale: il danno non patrimoniale iure ereditario

    La questione
    In caso di incidente stradale quali danni sono risarcibili?
    Il Tribunale di Piacenza nella pronuncia del 29 giugno 2010, n. 458 del Giudice Morlini, analizza i danni risarcibili a seguito di incidente stradale con particolare attenzione del danno non patrimoniale iure ereditario

    Il fatto
    A.A., G.G. e G.R., rispettivamente coniuge e figli di G.P., defunto a seguito di un sinistro stradale cagionato da T.M., convenivano quest'ultimo in giudizio, nonché la compagnia di assicurazione FATA, al fine di ottenere il ristoro di tutte le voci di danno patrimoniale e non patrimoniale derivanti dal suddetto sinistro.
    I convenuti non contestavano l'esclusiva ed indiscutibile responsabilità di T.M., bensì confutavano la somma ex adverso richiesta in quanto comprensiva di alcune voci di danno, ad avviso della difesa, non corrette.

    La decisione del Tribunale di Piacenza
    Il Giudice Monocratico, a seguito di espletata CTU, in accoglimento della domanda attorea, condannava i convenuti al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali, rigettando le voci risarcitorie relative al danno non patrimoniale c.d. iure ereditario, a parere del giudicante, non risarcibili nel caso di specie.

    La risarcibilità del danno non patrimoniale “iure ereditario”
    La decisione in commento, oltre a fornire un quadro completo su tutti i danni risarcibili in seguito a sinistro stradale, rappresenta l'ennesima pronuncia giurisprudenziale in merito alla risarcibilità del c.d. danno non patrimoniale iure ereditario.
    Nel caso che ci occupa, gli attori avevano erroneamente calcolato la somma dovuta dal responsabile del sinistro mortale, includendo talune voci, quali il danno patrimoniale da lucro cessante per la perdita della pensione INPS del defunto (lamentato dalla di lui moglie) e il danno non patrimoniale iure ereditario (lamentato dagli eredi del defunto), successivamente non riconosciute dall'Autorità giudicante.


    Procediamo con ordine.
    Com'è noto, in caso di sinistro stradale, i danni risarcibili, se adeguatamente provati, comprendono sia i danni patrimoniali (danno emergete e lucro cessante), che quelli non patrimoniali (danno biologico, danno morale, danno biologico iure ereditario).
    Non vi sono dubbi sulla risarcibilità dei danni patrimoniali, i quali, trattandosi di una diminuzione del patrimonio cagionata dall'altrui condotta, anche per effetto delle spese sostenute dal danneggiato per la reintegrazione o la riparazione dei beni su cui ha avuto incidenza l'evento dannoso, ovvero indirettamente con la perdita o riduzione del reddito o anche con il venir meno di una attesa di guadagno, devono essere sempre risarciti a favore delle vittime di un sinistro, se da queste adeguatamente provati.
    Per ciò che attiene, invece, ai danni non patrimoniali, non tutte le voci di danno sono generalmente liquidate da parte dei giudici, attesa la prova, non sempre di facile esperimento, gravante sui soggetti danneggiati.
    In particolare, il danno non patrimoniale si compone di tre voci: danno biologico, danno morale e danno biologico c.d. iure ereditario (a seguito della nota pronuncia delle Sezioni Unite n. 4712/2008, infatti, il danno esistenziale è ricompreso nelle altre voci che caratterizzano il danno non patrimoniale).

    Mentre il danno biologico è facilmente dimostrabile attraverso un accertamento medico–legale, rappresentando una lesione temporanea o permanente all'integrità psicofisica della persona che esplica un'incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, maggiori difficoltà probatorie sussistono per il danno morale e per il danno tanatologico iure ereditario.
    Il danno morale, infatti, si produce a causa dei patimenti morali, delle ansie e delle sofferenze psichiche (che non rientrino nella patologia, in quanto altrimenti si rientrerebbe nell'abito del danno biologico), conseguenti alle lesioni subite. Tale tipologia di danno si verifica ogniqualvolta il danneggiato riesca a provare di aver sofferto una lesione della propria sfera psicologica, collegata eziologicamente all'evento lesivo (nel nostro caso, il sinistro stradale).

    Si tratta, appunto, di una prova non sempre immediata, tanto che i giudici hanno pacificamente enunciato il principio secondo cui “costituendo il danno morale un patema d'animo e quindi una sofferenza interna del soggetto, esso, da una parte, non è accertabile con metodi scientifici e, dall'altra, come per tutti i moti d'animo, solo quando assume connotazioni eclatanti può essere provato in modo diretto, il più delle volte va invece accertato in base ad indizi e presunzioni che, anche da soli, se del caso, possono essere decisivi ai fini della sua configurabilità” (Cass. n. 19316/2005).
    Il danno non patrimoniale c.d. iure ereditario, invece, rappresenta una voce di danno su cui, ormai da più di un decennio, la giurisprudenza ha stabilito un punto cardine per la sua risarcibilità.

    Tale danno tanatologico, ovvero derivante dalla morte della vittima di un sinistro stradale (o di un fatto illecito in generale), non è considerato dalla giurisprudenza maggioritaria quale danno biologico, giacché non va ad incidere, al pari della lesione all'integrità psico-fisica, sulla salute, ma colpisce il bene diverso della vita (Cass. n. 20188/2008, n. 18163/2007, n. 6946/2007, n. 517/2006, n. 6586/2005)
    Pertanto, non può considerasi quale massima lesione del diritto alla salute, a meno che intercorra un apprezzabile lasso di tempo tra le lesioni subite dalla vittima del danno e la morte causata dalle stesse, nel qual caso è configurabile un danno biologico risarcibile in capo al danneggiato, che si trasferisce agli eredi, i quali potranno agire in giudizio nei confronti del danneggiante iure hereditatis (Cass. n. 15408/2004, n. 4754/2004, n. 16525/2003, n. 9620/2003).

    E' solo in tali casi, quindi, che questa tipologia di danno può costituire fonte di risarcimento, laddove per apprezzabile lasso di tempo si intende un periodo pari a qualche giorno (Cass. n. 3549/2004), come ad esempio tre giorni (Cass. n. 870/2008), e non solo a mezz'ora (Cass. n. 3585/2004). Ad ogni modo, si tratta di un accertamento lasciato alla libera discrezionalità del giudice che dovrà essere valutato sulla base del caso concreto.
    Il Tribunale di Perugia non si è discostato da tale principio.
    Il Giudice di merito, infatti, ha condannato l'autore del sinistro stradale, unitamente alla compagnia assicurativa, al risarcimento dei danni patrimoniali, in quanto documentalmente provati e neanche ex adverso contestati, dei danni non patrimoniali iure proprio a titolo di danno biologico e danno morale.

    Nulla invece è stato liquidato a titolo di danno biologico iure ereditario, sulla scorta del fatto che la morte della vittima è avvenuta nei quarantacinque minuti successivi al sinistro de quo, e cioè in un tempo non apprezzabile ai fini della configurazione del danno biologico in questione.
    In sostanza, il diritto al risarcimento sorge solo al verificarsi di un'effettiva e prolungata sofferenza patita dal danneggiato che, al momento della morte, trasmette per successione ereditaria il diritto a tale risarcimento ai propri aventi causa.

    Da ultimo, il giudice perugino ha condannato i convenuti alla refusione delle spese di lite sulla base del principio, già espresso dalle Sezioni Unite, secondo cui nella liquidazione degli onorari deve tenersi a mente che, trattandosi di accoglimento solo parziale della domanda, lo scaglione di riferimento è quello relativo al decisum, non già al disputatum (Cass. Sez. Un. n. 19014/2007).


    La Cassazione ha pubblicato in casi simili
    - Corte di Cassazione, 04.11.2003, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 16525
    - Corte di Cassazione, 13.01.2006, Sezione L, Competenza Civile, Sentenza, n. 517
    - Corte di Cassazione, 17.01.2008, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 870
    - Corte di Cassazione, 26.02.2010, Sezione 2, Competenza Civile, Sentenza, n. 4712
    - Corte di Cassazione, 04.11.2003, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 16525
    - Corte di Cassazione, 03.10.2005, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 19316
    - Corte di Cassazione, 28.08.2007, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 18163
    - Corte di Cassazione, 17.01.2008, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 870
    - Corte di Cassazione, 22.03.2007, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 6946
    - Corte di Cassazione, 22.07.2008, Sezione L, Competenza Civile, Sentenza, n. 20188
    - Corte di Cassazione, 22.07.2008, Sezione L, Competenza Civile, Sentenza, n. 20188
    - Corte di Cassazione, 13.01.2006, Sezione L, Competenza Civile, Sentenza, n. 517
    - Corte di Cassazione, 23.02.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 3549
    - Corte di Cassazione, 23.02.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 3549
    - Corte di Cassazione, 22.03.2007, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 6946
    - Corte di Cassazione, 22.03.2007, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 6946
    - Corte di Cassazione, 28.08.2007, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 18163
    - Corte di Cassazione, 11.09.2007, Sezione U, Competenza Civile, Sentenza, n. 19014
    - Corte di Cassazione, 04.11.2003, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 16525
    - Corte di Cassazione, 04.11.2003, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 16525
    - Corte di Cassazione, 17.01.2008, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 870
    - Corte di Cassazione, 23.02.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 3549
    - Corte di Cassazione, 23.02.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 3549
    - Corte di Cassazione, 09.03.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 4754
    - Corte di Cassazione, 09.03.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 4754
    - Corte di Cassazione, 09.03.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 4754
    - Corte di Cassazione, 09.03.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 4754
    - Corte di Cassazione, 23.02.2004, Sezione 3 , Competenza Civile, Sentenza, n. 3549
    - Corte di Cassazione, 13.01.2006, Sezione L, Competenza Civile, Sentenza, n. 517
    - Corte di Cassazione, 13.01.2006, Sezione L, Competenza Civile, Sentenza, n. 517
    - Corte di Cassazione, 03.10.2005, Sezione 3, Competenza Civile, Sentenza, n. 19316

    http://www.professioni-imprese24.ilsole24ore.com/content/professioni24/diritto/news/LEX-MERITO_sinistro_stradale_risarcimento.html

0 comments:

Leave a Reply