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  • RIFIUTI: CODACONS CAMPANIA, AZIONE COLLETTIVA PER NAPOLI

    Il Codacons ha avviato una azione collettiva dinanzi al tribunale di Napoli per la vicenda dei rifiuti, chiamando il Comune di Napoli e la Asia Spa a risarcire i danni a centinaia di residenti che hanno aderito all’azione. “Il Comune di Napoli e l’Asia Spa, in violazione al regolamento comunale relativo alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e alle piu’ elementari norme di igiene personale e ambientale, non ha provveduto per lunghi anni allo svolgimento del servizio di raccolta – si legge nell’atto di citazione – e il fenomeno si sta ripetendo da diversi mesi. Da cio’ deriva che in tutte le strade della citta’ si verifica una totale invivibilita’ a causa dei cumuli di rifiuti di ogni genere che ostacolano sia i movimenti che la possibilita’ di poter accedere ai servizi essenziali ed a volte alle abitazioni stesse”. Il Codacons denuncia che “i cumuli di rifiuti si rivelano cosi’ eccessivi che spesso sconosciuti sconsiderati si sentono autorizzati a dare loro fuoco causando ulteriore inquinamento. I cittadini subiscono gravi e insostenibili lesioni e danni personali, patrimoniali, alla vita di relazione, esistenziali, alla salute, nonche’ turbamento, ansia e stress che provocano loro un significativo peggioramento della qualita’ di vita”. Il Comune di Napoli e i responsabili del recupero e smaltimento dei rifiuti sono quindi “anche inadempienti in quanto pretendono il pagamento di un servizio essenziale e necessario, che invece non prestano”. Il presidente Codacons Napoli, Giuseppe Ursini, promotore della causa in tribunale, parla di “assurdo paradosso. I cittadini non solo sono sommersi dai rifiuti, ma sono anche costretti a pagare la tassa per l’inesistente smaltimento degli stessi rifiuti che giacciono davanti alle loro finestre. Una situazione intollerabile che abbiamo deciso di portare dinanzi ai giudici, chiedendo un risarcimento pari a 1.032 euro a cittadino per ogni anno di mancata raccolta della spazzatura (2007, 2008 e 2010), per un totale di 500 mila euro”. (AGI)

    http://www.consumatori-oggi.it/archives/00024443.html

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