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Avvocati con tariffe ed esclusive
Ripristino delle tariffe e del divieto del patto di quota lite. Riserva sulla consulenza. Chiusura sulle società di capitale e introduzione della specializzazione. Esame senza preselezione. Procedimento disciplinare esternalizzato. L'aula del senato ha concluso ieri l'esame degli articoli del disegno di legge sulla riforma forense. A questo punto mancano solo le dichiarazioni conclusive delle forze politiche e il voto finale, previste per martedì, ma i contenuti del testo sono ormai definiti.
Tanto che il Parlamento ha ricevuto (per una volta) la standing ovation sia del Cnf sia dell'Oua. Anche perché il congresso dell'avvocatura si aprirà tra una settimana a Genova e la riforma ne sarà senz'altro il piatto forte. Il presidente del Cnf Guido Alpa chiede «ai senatori di confermare l'impegno preso di approvare la riforma prima del Congresso, pur consapevoli delle difficoltà che evidenzia l'attuale quadro politico; si tratta di una riforma attesa da decenni che contribuirebbe a salvaguardare la funzione sociale dell'avvocatura, a rafforzare la tutela dei cittadini, a migliorare, al passo con i tempi, il servizio indispensabile che gli avvocati forniscono alla collettività».
Maurizio De Tilla, alla guida dell'Oua, rilancia: «Voltiamo pagina sulle false liberalizzazioni, cancellando la legge Bersani e, per citare solo alcuni nodi di quel provvedimento, si ritorna al buon senso sulle tariffe minime, sulla consulenza legale esclusiva e sul ripristino del divieto di patto di quota lite. Ora chiediamo che la riforma passi velocemente alla Camera e si approvi prima ancora del prospettato scioglimento del Parlamento».
Per alcuni versi, infatti, la legga il cui esame si è concluso ieri, rappresenta un ritorno al passato, mentre, per altri, costituisce un tentativo di affrontare il futuro di una professione alle prese con una crescita costante di iscritti e una sostanziale contrazione dei redditi (confermata ieri dai dati resi noti dalla cassa forense). Torneranno infatti le tariffe come criterio per la determinazione degli onorari e verrà ripristinato il divieto di legare una quota del compenso al risultato.
La consulenza farà capo in esclusiva agli avvocati. Ma si apre uno spazio per i giuristi d'impresa che potranno svolgere l'attività anche nei confronti dell'intera holding e per le associazioni a favore dei propri associati. Quanto alla forma in cui esercitare la professione, la riforma chiude drasticamente la porta alle società di capitali, la lascia socchiusa per la pubblicità (a patto che sia non comparativa e veritiera) e la apre per la specializzazione. Al Cnf viene affidato il compito di vigilare con estrema severità sull'esercizio effettivo della professione che, come confermano i dati di ieri della Cassa, circa 156mila iscritti a fronte degli oltre 220mila aderenti all'albo, rappresenta un vero problema. Caduta la preselezione per lo svolgimento del tirocinio è stata individuata una forma di compenso per i praticanti lungamente contestata dall'opposizione, mentre l'esame sarà articolato in tre prove scritte e in una orale, confermando il meccanismo in vigore da qualche anno per la correzione degli scritti con l'abbinamento a sorteggio tra elaborati e sede di valutazione.
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I punti chiave
Reintrodotte le tariffe come indice degli onorari minimi e massimi e delle spese da rimborsare per l'attività effettivamente svolta. La misura degli onorari e dei rimborsi deve essere articolata in rapporto al tipo di prestazione e al valore della pratica. In discussione con il ministero della Giustizia c'è da tempo un aggiornamento degli importi. Torna il divieto del patto di quota lite
L'esame per l'accesso alla professione, caduta la prova di preselezione per l'accesso al tirocinio, si articolerà in tre prove scritte e in una orale. Nella commissione spazio per i soli magistrati in pensione. Confermata la procedura di sorteggio da parte del ministero per abbinare sedi e compiti scritti ai fini della correzione. L'orale sempre nella sede dello scritto
La consulenza legale e l'assistenza stragiudiziale sono di massima riservate ai soli avvocati. Sono però consentiti contratti di lavoro subordinato con oggetto l'attività di assistenza e consulenza, nell'esclusivo interesse del datore di lavoro. Via libera poi anche allo svolgimento della consulenza a vantaggio degli iscritti ad associazioni e delle eventuali holding societarie
Il tirocinio professionale non determina alcun rapporto di lavoro subordinato. Al praticante avvocato è sempre dovuto il rimborso delle spese sostenute per conto dello studio presso il quale svolge il tirocinio. Decorso il primo anno, l'avvocato riconosce al praticante avvocato un rimborso forfettario e adeguato per l'attività svolta per conto dello studio, commisurato all'effettivo apporto professionale
Rimane vietata la costituzione di società di capitali con oggetto lo svolgimento della professione forense. Viene per la prima volta riconosciuta la possibilità di una specializzazione. L'avvocato per la prima volta potrà farsi pubblicità, ma questa dovrà essere non elogiativa, veritiera e non comparativa. Obbligo di formazione continua con casi di esenzione
Parziale esternalizzazione del procedimento disciplinare. Presso ciascun consiglio dell'ordine sono istituiti il consiglio istruttore di disciplina e il collegio giudicante, il primo dei quali è titolare dell'azione disciplinare. Vengono stabilite le modalità con cui il consiglio esercita l'istruttoria e si prevede che l'interessato possa chiedere di essere ascoltato personalmente anche avvalendosi di un difensore.
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-11-18/avvocati-tariffe-esclusive-064126.shtml?uuid=AYRb5XkC
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