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Fascicolo online in 45 tribunali
Il processo telematico inizia a diventare una realtà. Magari fragile, ma anche, in una certa misura, obbligata.
In una giustizia civile che rischia di soccombere sotto il peso di 5 milioni e mezzo di controversie arretrate, con uffici giudiziari alle prese con budget sempre più esigui e con un personale amministrativo in drammatica carenza di organico, l'informatica applicata alla giustizia rischia di non essere neppure più una scelta, piuttosto un comando.
Sul fronte degli investimenti, il ministero della Giustizia ha messo in campo un impegno di 5 milioni (con esclusione dei costi per l'assistenza tecnica) quanto a spesa corrente e di 134 milioni quanto agli investimenti.
I dati più aggiornati sono lì a testimoniare che qualcosa si sta muovendo all'interno di un'architettura complessiva che prevede la connessione tra soggetti abilitati esterni (avvocati, ausiliari del giudice, altre pubbliche amministrazioni) e soggetti abilitati interni (magistrati, cancellieri) attraverso una forma di autenticazione forte tramite smart card con un punto di accesso esterno, autorizzato dal ministero della Giustizia.
I punti accesso sono poi collegati al gestore centrale, unica porta di accesso al Sici, il sistema informatico della giustizia civile. Tecnicalità che cominciano però a tradursi in risparmi di tempo e risorse per gli operatori e un po' per tutto il sistema giustizia.
I punti di accesso autorizzati sono 24 presso i consigli degli ordini degli avvocati, 4 privati, il Consiglio del notariato, l'Inps, l'Inail e l'Avvocatura dello Stato. I soggetti esterni abilitati sono 17.784 (16.943 avvocati, 208 consulenti d'ufficio, 41 notai, 468 avvocati e funzionari dello Stato, 124 legali pubblici).
In termini generali la consultazione tramite internet dei dati di registro dei fascicoli civili coinvolge ormai 130 uffici e 60 sezioni distaccate, con 121 punti di ingresso autorizzati, mentre l'accesso ai dati in tempo reale e agli atti del fascicolo in formato elettronico depositati dalle parti o dal giudice è una realtà per la cognizione in 45 tribunali e in 5 corti d'appello, e per l'esecuzione in 42 tribunali.
Ma, più nel dettaglio, è diventato possibile il deposito e non solo l'accesso telematico di documenti informatici con valore legale con la riduzione degli oneri di accesso agli uffici giudiziari e relativi alla gestione su carta dei procedimenti, ma l'operazione permette anche un netto recupero di risorse e di personale all'interno degli uffici.
Dal gennaio 2009 a settembre 2010 sono stati effettuati complessivamente 70.286 depositi telematici (a Milano è possibile da qualche mese il deposito con valore legale di memorie e comparse).
Altro snodo fondamentale è quello delle notifiche, che, previsto in forma obbligatoria ma da attuare con decreto del ministero per singolo ufficio giudiziario, ha visto dal luglio 2009 a settembre 2010 effettuare 942.761 comunicazioni di cancelleria, con una risparmio quantificato in circa 8 milioni (costo medio di una notifica 8 euro).
I benefici si registrano anche sul tempo di lavoro degli ufficiali giudiziari, dal 30 al 40% secondo le stime del ministero, e dei cancellieri. Segnali incoraggianti anche per i decreti ingiuntivi telematici che a Milano hanno ormai ampiamente soppiantato quelli su carta.
Per Stefano Aprile, responsabile della direzione generale per i sistemi automatizzati del ministero della Giustizia, situazione attuale vede ormai la messa a disposizione di tutti i tribunali del medesimo plafond tecnolgico: «Tutti sono in grado di partire. Adesso si tratta di favorire interventi locali mirati anche attraverso forme di collaborazione sempre più avanzate tra magistrati, avvocati e personale amministrativo. Il treno è partito anche grazie a impegni di spesa da parte del ministero. La parola adesso è agli operatori; a noi spetta un opera di moral suasion e di costante attenzione all'evoluzione e alla manutenzione».
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-11-21/fascicolo-online-tribunali-064017.shtml?uuid=AYRbhYlC
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