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  • Riforma forense, il Cnf: “L'approvazione del Senato è un fatto storico. E’ una riforma che rafforza la qualificazione degli avvocati e tutela l’affidamento dei cittadini”.

    Oggi l’aula di palazzo Madama ha licenziato il testo in prima lettura. Soddisfazione per un risultato che ha premiato l’unità dell’avvocatura riunita dal Cnf nel “tavolo” che ha promosso la riforma.
    Roma “L’approvazione di questa riforma, seguita passo dopo passo dal Cnf, che ha coordinato il tavolo dell’avvocatura che ha portato a un testo condiviso, è un fatto storico”, commenta il presidente del Cnf Guido Alpa. “ Ed è la prova che la ritrovata unità è un valore che deve essere perseguito costantemente. Giovedì si apre il XXX Congresso nazionale forense: siamo fiduciosi che l’importante risultato raggiunto al senato possa rappresentare uno stimolo a dibattere con spirito costruttivo i temi sul tappeto, in modo che da Genova arrivi forte il segnale di un’avvocatura pronta a raccogliere le sfide e che si proponga come garante della legalità e della promozione dei diritti”, sottolinea Alpa che esprime apprezzamento sul testo della riforma forense, approvato oggi dall’aula del senato in prima lettura e nei confronti delle forze politiche che hanno favorito tale esito. La riforma è attesa dall’avvocatura ed è orientata a salvaguardarne la funzione sociale, a rafforzare la tutela dei cittadini, a migliorare, al passo con i tempi, il servizio indispensabile che gli avvocati forniscono diuturnamente, con notevoli sacrifici soprattutto in questi tempi di crisi, alla collettività”, commenta ancora Alpa.
    Il presidente del Cnf sottolinea come gli emendamenti al testo non hanno stravolto un impianto che corrisponde al decalogo dei principi irrinunciabili di una riforma, approvati da tutte le componenti dell’avvocatura nel settembre 2009.
    Quanto al successivo passaggio alla Camera, che si auspica avvenga in tempi rapidi pur nella consapevolezza delle difficoltà attuali del quadro politico, dal Cnf viene una richiesta di riflessione su alcuni aspetti quali l’inserimento di alcuni limiti alla possibilità di iscrizione all’albo, che garantirebbero maggior professionalità e l’attribuzione di un più ampio potere regolamentare al CNF, che nell’ottica del principio di sussidiarietà, sarebbe coerente con i principi propri della forma di Stato democratica e pluralista, e confermerebbe un indirizzo già ampiamente seguito dal legislatore con il nuovo ordinamento della professione di commercialista.
    La riforma, nel suo impianto complessivo, mira a consentire l’accesso e la permanenza nella professione ai più meritevoli e a chi esercita effettivamente; punta ad una maggiore qualificazione e preparazione dei professionisti, introducendo criteri più rigorosi all’accesso, potenziando la formazione iniziale dei professionisti e imponendo l’obbligo di formazione permanente; garantisce la trasparenza verso i cittadini con l’obbligo dell’assicurazione per responsabilità civile In attesa di poter esaminare nel dettaglio il testo così come modificato dagli emendamenti approvati dall’aula di palazzo Madama ed esprimere un giudizio articolato e approfondito, il Cnf sottolinea l’importanza di alcuni passaggi del testo quali quelli che sanciscono il ripristino dei minimi tariffari inderogabili e del divieto di patto di quota lite, che introducono l’assicurazione per responsabilità civile obbligatoria, che stabiliscono la riserva di consulenza legale pur temperata, che introducono le specializzazioni forensi a rafforzare la tutela della qualità della prestazione, che stabiliscono che la permanenza dell’iscrizione all’albo è subordinata all’esercizio della professione in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente; che introducono misure a tutela delle donne avvocato per evitare l'interruzione della continuità professionale a causa della maternità; che prevedono un compenso per i praticanti al secondo anno di pratica; che istituiscono presso il Cnf l’osservatorio permanente sull’esercizio della giurisdizione. Non solo. Con la revisione del percorso di accesso agli albi, la centralità delle Scuole forensi per la preparazione iniziale degli aspiranti avvocati, l’obbligo fissato per legge della formazione permanente e la possibilità di accedere a una specializzazione, la riforma costruisce un percorso fortemente qualificante per gli avvocati, garantendo ancor di più la qualità della prestazione a tutto vantaggio dei cittadini. Infine, l’aggiornamento delle regole disciplinari con la separazione tra organismo requirente e organismo giudicante mira a garantire un maggiore controllo sulla correttezza, mantenendo la giurisdizione domestica ma garantendo la terzietà del giudice.

    fonte CNF

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