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Il comune di Napoli dedica una strada all'Avvocato Ischitano Domenico D'Ambra
A 74 anni dalla scomparsa del giornalista e uomo politico.
Il Comune di Napoli, con lodevole iniziativa, a 74 anni dalla scomparsa, nell’ambito del recupero della memoria storica cittadina, ha voluto intitolare una strada a Domenico d’Ambra, avvocato, giornalista ed uomo politico, che fu Vicesindaco e Assessore all’Annona del Comune di Napoli, durante la prima guerra mondiale, provvedendo in maniera decisa ed encomiabile ai gravissimi problemi relativi all’approvvigionamento alimentare della popolazione napoletana, scaturenti dal conflitto bellico.
La strada si trova nei pressi di Piazza Carlo III, nel quartiere S. Carlo all’Arena, strada che collega Via Arenaccia e Via Don Bosco. In quei pressi esisteva la sede del famoso settimanale socialista “La Propaganda” di cui l’avv. Domenico d’Ambra fu direttore dal 1914 al 1919. Fu all’epoca il più celebre giornale progressista del Mezzogiorno, come è specificato anche nell’Enciclopedia Treccani. Le cronache del tempo sottolineano che il settimanale arrivò a circa diecimila copie vendute durante il notissimo processo relativo all’on.Casale e nel periodo successivo dell’ancora più nota inchiesta Saredo (oggetto principale: “La Propaganda” accusava alcuni gruppi politici dell’epoca di commistione con la camorra).
Per l’attualità dei temi del famoso processo, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli ne ha ristampato gli atti qualche anno addietro.
La decisione del Comune di Napoli è scaturita anche dalla pubblicazione, nel 1997, della biografia documentata del prof. Antonio Alosco (docente di storia contemporanea presso l’Università Federico II di Napoli), dal titolo “Domenico d’Ambra e il suo tempo. Napoli durante la prima guerra mondiale”. L’opera è arricchita dalla autorevole prefazione del compianto senatore a vita Francesco De Martino e dalla introduzione dell’allora sindaco di Forio Franco Monti.
Domenico d’Ambra, come presidente del gruppi socialisti alla Provincia e al Comune di Napoli, fu fra i principali promotori della coalizione progressista detta del “Blocco Popolare”, (fra le radici storiche più antiche e significative dell’attuale centro sinistra) che, alle elezioni comunali del 1914, sconfisse la lista conservatrice che pur aveva un sostegno autorevole come quello di Benedetto Croce. Fu perseguitato dal Regime fascista e controllato dalla polizia politica in ogni suo movimento fino alla sua scomparsa (1936), come risulta anche da un corposo fascicolo personale a lui intestato presso il Casellario Politico Centrale (Archivio Centrale dello Stato, Roma).
Il giornalista Luigi Patalano (1869-1954), fondatore de “La Colombaia”, (ora detta di Luchino Visconti) e direttore del famoso periodico politico progressista “Pro Patria” (una lapide lo ricorda in Piazza del Gesù a Napoli), in una nota datata 22 febbraio 1922, ebbe a profetizzare che un giorno Napoli si sarebbe ricordata di un suo grande amministratore pubblico. Quel giorno è arrivato per merito di questa Amministrazione comunale in carica che, come sensibilità culturale, ha rari riscontri a Palazzo S.Giacomo.
L’avv. Nino d’Ambra, unico figlio vivente dei sette generati da Domenico d’Ambra, ha voluto ringraziare in anticipo gli Amministratori Comunali di Napoli, in attesa di farlo successivamente con una delegazione dei numerosi discendenti diretti dell’avv. Domenico, sparsi per l’Italia.
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