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  • Per la conciliazione partenza a singhiozzo

    Partenza a singhiozzo per la conciliazione. Ma pur sempre partenza. Il maxiemendamento al decreto «milleproroghe» sul quale il Governo ha messo e ottenuto ieri la fiducia ridisegna anche i tempi di entrata in vigore della mediazione obbligatoria o, meglio, della conciliazione come condizione di procedibilità in un ampio numero di controversie. Tra poco più di un mese, il 20 marzo, per le liti in materia di diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno da responsabilità medica e da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, diventerà necessario, prima di andare eventualmente in giudizio, provare a raggiungere un accordo davanti a un organismo iscritto nel registro tenuto dal ministero della Giustizia.
    Per altre due materie, assai significative e pesanti in termini numerici, il condominio e il risarcimento danni da incidenti stradali, il tentativo di conciliazione sarà vincolante solo tra un anno e quindi nella primavera del 2012. Questo l'esito del faticoso confronto parlamentare nel quale si sono scaricate le diverse aspettative ed esigenze di due fronti che andavano ben al di là dell'aula di Palazzo Madama e dei confini tra maggioranza e opposizione.
    Per un rinvio ampio della conciliazione, un anno per tutte le materie, si era schierata l'avvocatura, Cnf e Oua in testa, anche se con una certa articolazione di posizioni (l'associazione Avvocati per la mediazione, per esempio, con circa 1.600 iscritti, autrice di un intervento ad opponendum contro il ricorso Oua al Tar inteso a bloccare il regolamento attuativo); mentre contro lo slittamento erano scese in campo imprese e camere di commercio, ma anche alcune rappresentanze dei professionisti.
    Ieri Claudio Siciliotti, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti, ha esultato, sottolineando come «in considerazione delle enormi resistenze messe in campo, si tratta di un successo di cui va reso pieno merito al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha saputo fronteggiare con coraggio le tante pressioni provenienti da parte di chi, con logica corporativa, voleva snaturarne il senso o addirittura cancellarla. Arriviamo all'appuntamento del 20 marzo con quasi 5000 commercialisti formati, con un organismo nazionale di conciliazione e con la volontà di dar vita in ciascuno dei 143 ordini locali ad un organismo territoriale».

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-02-17/conciliazione-partenza-singhiozzo-063834.shtml?uuid=AaLn0w8C

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