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  • Omicidio Gucci, Patrizia Reggiani rifiuta la semilibertà: "Lavorare? Meglio la galera" L'ex moglie del patron della casa di moda condannata a 26 anni ha così risposto al giudice: "Non ho mai lavorato in vita mia"

    "Non ho mai lavorato nella mia vita". Così Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni per l'omicidio dell'ex marito Maurizio Gucci, ha giustificato ai magistrati di sorveglianza di Milano la scelta di non godere della semilibertà, beneficio a cui avrebbe diritto e che prevede lo svolgimento di un'attività lavorativa.
    Patrizia Reggiani, da quanto si è saputo, ha spiegato di preferire l'equilibrio raggiunto a San Vittore al lavoro all'esterno. Finita in carcere nel gennaio del 1997 con l'accusa di essere stata la mandante dell'omicidio dell'ex marito, avvenuto nel marzo del 1995, ha già scontato la metà della pena (tenendo conto dello sconto dell'indulto e della liberazione anticipata), termine che dà la possibilità di richiedere l'accesso alla semilibertà.

    La donna però non ha mai voluto presentare istanza per chiedere il beneficio che permette di passare parte della giornata fuori dal carcere a lavorare per poi rientrare la notte nel penitenziario.

    "In cella allevo il mio furetto"
    Nel corso dei colloqui con i magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Reggiani ha fatto presente di non aver "mai lavorato" e dunque di preferire passare il tempo in carcere, dove può curare le sue piante. A San Vittore, la "vedova Gucci" accudisce anche un furetto. Come ha spiegato il suo legale, l'avvocato Danilo Buongiorno, la Reggiani comunque "ormai da tempo usufruisce dei permessi premio" per andare a trovare la madre, quasi tutte le settimane.

    http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/lombardia/articoli/1024972/omicidio-gucci-patrizia-reggiani-rifiuta-la-semiliberta-lavorare-meglio-la-galera.shtml

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