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  • Rischio estinzione per 500mila liti civili

    Liti tra Inps e contribuenti, cause di lavoro e richieste di indennizzo per l'eccessiva durata dei processi. Rischiano molto i vecchi ricorsi in queste materie, e non solo, giacenti in Cassazione e soprattutto nelle corti d'appello. Lo scotto da pagare alle inefficienze della macchina giudiziaria è infatti costituito dai circa 500mila procedimenti civili più datati che potrebbero finire in fumo se, entro il prossimo 30 giugno, gli interessati non manifestano la volontà di proseguire. È questo l'effetto di una norma – contenuta nella legge di stabilità, ultimo atto del governo Berlusconi, e appena modificata da uno dei due decreti legge targati Paola Severino, guardasigilli della squadra di Mario Monti – che impone la presentazione di un'"istanza di trattazione", una sorta di sollecito agli uffici giudiziari, firmato dalla parte e dal suo difensore, pena l'estinzione della causa.
    I fascicoli interessati sono quelli dei ricorsi giacenti in Cassazione relativi a sentenze pronunciate prima del 4 luglio 2009 (data di entrata in vigore dell'ultima grande riforma del processo civile) e i procedimenti civili pendenti in corte d'appello da oltre tre anni, depositati cioè prima del 1° gennaio 2009. Secondo le nostre stime, tra 350mila e 400mila ricorsi in corte d'appello e 80-90mila in Cassazione. Che costituiscono il target interessato dall'ultima misura, in ordine cronologico, aggiunta al variegato puzzle di interventi per deflazionare il contenzioso civile. Un puzzle che non assume ancora un aspetto definitivo, vuoi perché il Parlamento è al lavoro in questi giorni proprio per la conversione in legge del pacchetto Severino, vuoi perché lo stesso ministro della Giustizia ha annunciato ulteriori interventi, primo fra tutti il riordino delle circoscrizioni giudiziarie.
    Obiettivo ufficiale della norma è tenere in vita i soli ricorsi per cui l'interesse ad andare avanti è ancora attuale, ma i più maligni non possono non vederci la meno nobile speranza che la tagliola possa scattare per il maggior numero possibile di ricorsi, a prescindere dalle reali intenzioni delle parti coinvolte. Le cause di corte d'appello interessate dalla disposizione, da sole pesano per il 7-8 per cento del totale del contenzioso civile pendente (i circa 6 milioni di fascicoli di corti d'appello, tribunali, giudici di pace e tribunali per i minorenni): riuscire ad azzerare un tale peso con un semplice comma sarebbe una manna dal cielo.
    In alcuni casi i vantaggi sarebbero addirittura doppi. Basta guardare le domande di indennizzo ex legge Pinto per l'eccessiva durata dei processi, per 30mila delle quali potrebbe scattare il decreto Severino. Qui, oltre ad alleggerire l'arretrato, le richieste che dovessero essere dichiarate estinte si trasformerebbero in un risparmio secco e immediato per le casse dello Stato. Anche se, non essendo in gioco complicate questioni di diritto, ma la semplice definizione di quanto è dovuto come risarcimento, siamo pronti a scommettere che solo poche istanze «Pinto» finiranno in fumo.
    Quanto invece alle cause previdenziali, la tagliola si aggiunge all'altra norma, contenuta nella manovra di luglio, che prevede la soccombenza automatica dell'Inps in tutte le cause fino a 500 euro in corso al 31 dicembre del 2010. Tra gli uffici che invece si aspettano una boccata d'ossigeno, vanno citate nell'ordine le corti d'appello di Roma e di Napoli che nelle principali materie sono caricate rispettivamente del 23 e del 16 per cento dell'arretrato complessivo.

    Il target e le altre misure in cantiere
    IN CASSAZIONE E IN APPELLO
    È la stima dei procedimenti interessati dalla «tagliola» di giugno. I ricorsi in Cassazione contro sentenze civili pubblicate prima del 4 luglio 2009 e i procedimenti civili pendenti in appello da oltre tre anni, cioè da prima del 1° gennaio 2009, sono dichiarati estinti se non viene presentata una istanza di trattazione entro il prossimo 30 giugno

    LE CAUSE PREVIDENZIALI INTERESSATE
    Più o meno 100mila sono i vecchi fascicoli pendenti in corte d'appello che riguardano questioni previdenziali. Un'altra buona fetta è sui rapporti di lavoro: 50mila circa nel privato e oltre 15mila nel pubblico. Molte, infine, anche le richieste di indennizzo per l'eccessiva durata dei processi (30mila) che rischiano di essere cancellate.

    01 | MEDIAZIONE
    Dal prossimo 20 marzo la mediazione entrerà nella fase 2. Dopo la prima tranche di materie per cui è diventata obbligatoria, è ora la volta delle liti condominiali e sulla rc auto. L'obiettivo è sottrarre il maggior numero di controversie possibili dal circuito della giustizia ordinaria.
    02 | FALLIMENTO DELLE PERSONE FISICHE
    Altra misura di deflazione del contenzioso civile è la composizione delle crisi da sovraindebitamento per le persone fisiche e le piccole imprese, novità del pacchetto Severino, ora all'esame del Senato. Anche qui l'intento è di convogliare le controversie per il recupero dei crediti verso strumenti di composizione alternativi.
    03 | CIRCOSCRIZIONI
    Quello sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie è il progetto di portata strutturale più ambizioso. Costruito sulla logica per cui gli uffici che hanno meno lavoro svolgere debbano essere accorpati con quelli limitrofi che si trovano invece in difficoltà. Il primo tassello di una riforma molto complessa riguarda la razionalizzazione degli uffici dei giudici di pace con 674 sedi in odore di accorpamento.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-09/rischio-estinzione-500mila-liti-063732.shtml?uuid=Aagup0bE

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