Esame di Avvocato: svolgimento e commissioni esame di avvocato 2013 / 2014
Per l’aspirante avvocato l’ultimo step per diventare avvocato è sostenere l’esame di stato.
Per coloro che riusciranno a superare l’esame di avvocato potranno iscriversi all’Albo ed esercitare la professione da professionisti.
Le prove scritte dell’esame di avvocato 2013/2014 sono formulate dal Ministero della Giustizia e sono di carattere teorico-pratico.
Le prove scritte sono tre e hanno come oggetto:
- la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice civile;
- la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice penale;
- la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di
diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto, in
materia scelta dal candidato tra il diritto privato, il diritto penale
ed il diritto amministrativo
Qui di seguito ci occuperemo punto per punto dei tre quesiti
dell’esame di avvocato 2013/2014, occupandoci in ordine cronologico: del
parere di diritto civile, del parere di diritto penale e infine lo
svolgimento dell’atto giudiziario da affrontare rispettivamente nei
giorni 10,11 e 12 dicembre 2013.
Esame di avvocato 10 dicembre 2013 svolgimento parere di diritto civile. Come
suggerisce la denominazione della prima prova scritta esame avvocato
2013 il tema riguarderà il diritto civile e quindi l’insieme delle norme
giuridiche che regolano i rapporti tra privati: contratti,
obbligazioni, diritti reali delle persone e della famiglia, successioni a
causa di morte, responsabilità civile. Il candidato dovrà indicare la
relativa soluzione pratica al problema senza alcun tipo di dissertazione
su un particolare istituto.
Ecco come svolgere un parere di diritto civile per l’esame di avvocato 2013/2014:
- Leggere attentamente la traccia,
- Individuare l’istituto giuridico rilevante per la soluzione della questione,
- Utilizzare un linguaggio chiaro,
- Non uscire fuori traccia dalla trattazione dell’istituto,
- Una volta scelta la soluzione motivarla.
Consigli su come svolgere il parere di diritto civile per l’esame di avvocato 2013/2014:
- Studiare con i codici alla mano per l’esame di avvocato può essere
particolarmente utile in sede d’esame perché in questo modo si potrà
acquisire la metodica di consultazione dei codici.
- Avvalersi durante l’esame di avvocato e del proprio senso di giustizia e farsi guidare dalla propria logica.
- Realizzare un proprio iter, un proprio programma una volta
individuato il caso. Lo schema potrà essere utile per non lasciare nulla
al caso.
- Linguaggio da utilizzare durante l’esame di avvocato è uno stile
tecnico ma allo stesso tempo semplice e armonioso in cui ci sia
equilibrio tra la parte dedicata all’introduzione del parere e quella
dedicata alla soluzione del quesito. Portate un dizionario ed evitate
latinismi se non ne siete certi.
- Le ultime due ore sono dedicate alla rilettura ed alla copiatura in bella del parere.
Il consiglio dell’esperto su come affrontare il parere di diritto civile esame di avvocato 2013/2014. Riportiamo un abstract di un’intervista rilasciata dall’avvocato Giulio Forleo che così consiglia gli aspiranti avvocati: ”Vista
la molteplicità di argomenti che spesso richiedono di essere affrontati
all’interno del parere di civile, consiglio di essere molto incisivi
nell’incipit del parere in cui è opportuno che vengano indicate
sinteticamente le questioni giuridiche che successivamente verranno
approfondite nel corpo del parere. In questo modo verrà data, sin da
subito, ai commissari l’impressione di aver compreso le questioni e li
si condurrà facilmente alle conclusioni.”
Scarica qui —> Esame di avvocato, tracce e possibili soluzioni del parere civile
Passiamo ora al secondo parere quello di diritto penale che verrà
affrontato durante la prova scritta esame di avvocato 2013/2014.
Esame di avvocato 11 dicembre 2013 svolgimento parere di diritto penale. Lo scopo del candidato sarà quello di proporre una soluzione concreta al cliente.
Non bisognerà prendere in considerazione le argomentazioni della
controparte soltanto per contestarle e bisognerà indicare al cliente la
strada migliore da percorrere nel suo interesse. Gli aspiranti
professionisti potranno scegliere tra due tracce a seconda delle proprie
predisposizioni naturali.
Nel primo caso, il parere si concentrerà sullo sforzo argomentativo
di sostenere la tesi più favorevole all’ipotetico assistito mentre nel
secondo caso bisognerà redigere un “parere pro veritate” e quindi
nell’interesse equidistante della verità
Ecco come svolgere un parere di diritto penale per l’esame di avvocato 2013/2014:
- Redigere una breve introduzione in cui si indicano le principali questioni che si vogliono affrontare,
- Inquadrare gli istituti rilevanti e arrivare alla questione principale di cui è richiesta la soluzione;
- Sulla base dei codici, descrivere gli orientamenti giurisprudenziali e le relative tendenze dottrinali;
- La parte più importante è la parte motivazionale che spiega la risoluzione del quesito,
- Utilizzare un linguaggio chiaro, semplice e tecnico,
- Breve conclusione. Da evitare le ripetizioni e ovvietà.
I consigli dell’esperto su come affrontare con successo il parere di diritto penale all’esame di avvocato 2013/2014: ”L’aspirante
avvocato che voglia affrontare con sicurezza la seconda prova
dell’esame di avvocato deve sfruttare al meglio le proprie attitudini
alle prove scritte, rispolverando la conoscenza generale degli istituti e
la casistica più attuale.Il parere risulta difficile ai laureati in
giurisprudenza, poco abituati a scrivere durante il percorso
universitario, perché all’ordinaria ma controllabile difficoltà di
trovare adeguate soluzioni alle questioni giuridiche poste dalla
traccia, si aggiunge l’ulteriore difficoltà di esporre tali soluzioni
per iscritto in modo chiaro, logico, coerente e comprensibile”.
Così conclude l’avvocato Forleo: “Prima di mettere mano ai codici
ed iniziare la stesura dell’elaborato all’esame di avvocato è
necessaria una lettura attenta della traccia. Studiata la traccia e
coltone l’effettivo significato, inquadrare la tesi “prevalente” o più
recente e le tesi eventualmente minoritarie, applicandole al caso
concreto, ricercando la giurisprudenza utile e costruendo una
motivazione organica e logicamente ordinata: fissare una scaletta dei
punti da sviluppare rende più schematico e lineare lo svolgimento del
compito e aiuta a sviluppare spunti critici che ci permettono di
fruttare al meglio la freschezza mentale delle prime ore. Consiglio in
ogni caso di adottare un linguaggio tecnico ma semplice, senza eccedere
in prolissi inquadramenti generali, mantenendo un equilibrio, anche
quantitativo, tra la parte dedicata all’introduzione del parere e quella
dedicata alla soluzione dei quesiti”.
Di seguito proponiamo le tracce e gli svolgimenti di diritto penale degli anni precedenti:
Passiamo infine all’ultima prova l’atto giudiziario che verrà affrontato il giorno 12 dicembre 2013 alle ore 9:00.
Esame di avvocato 12 dicembre 2013 svolgimento atto giudiziario.
Il candidato all’esame di avvocato per redigere l’atto giudiziario
dovrà individuare l’atto più idoneo e in seguito dovrà elencare tutte le
norme ed i principi ad esso correlati. Dopo la redazione della parte
introduttiva, il candidato dovrà indicare la natura dell’atto
giudiziario da adottare, inserendo all’interno dello schema giuridico i
dettagli nevralgici relativi al quesito. Infine il candidato dovrà
formulare le richieste e redigere eventualmente le eventuali
annotazioni.
Il consiglio dell’esperto sulla terza prova esame di avvocato 2013.
Riportiamo un abstract dell’intervista rilasciata da Raffaele Barra in
cui indica quali sono le principali difficoltà che il candidato affronta
durante l’esame di avvocato per quanto riguarda la terza prova: “Paradossalmente,
la prova relativa alla redazione dell’atto giudiziario è la più facile,
ma a condizione che si sia fatta la pratica. Infatti, nei due anni di
praticantato, capita di doversi confrontare con citazioni, comparse di
costituzione, ricorsi per decreto ingiuntivo o per sequestro, ecc. Ad
ogni modo, anche se tali tematiche non fossero state scalfite in
maniera diretta, il candidato, grazie ai due anni di pratica, dovrebbe
ugualmente aver compreso lo schema essenziale dell’atto giudiziario.
L’atto di citazione, ad esempio, ha uno schema ben preciso. Il suo
contenuto variabile è rappresentato soltanto dalla descrizione della
fattispecie giuridica e del caso di cui ci si occupa. L’altra parte
dell’atto ha, invece, uno schema fisso: l’intestazione, l’esposizione
dei motivi, le richieste istruttorie e le conclusioni da formulare.
“Quindi, anche per un semplice ricorso, sia esso effettuato per
decreto ingiuntivo o per sequestro conservativo, si osservano i medesimi
schemi logici. Pertanto, se il candidato avesse svolto una proficua
pratica, non dovrebbe aver grandi problemi nella redazione di un atto
giudiziario. Spesso, purtroppo, non tutti i candidati sostengono l’esame
di avvocato con alle spalle una buona pratica. In tal caso, il
candidato resta ancorato ad una preparazione prettamente teorica, che
potrebbe esser sufficiente per la redazione dei pareri, ma non per
l’atto giudiziario”.
La Commissione Centrale presso il Ministero della Giustizia e le
sottocommissioni presso ciascuna Corte di Appello per l’esame di
avvocato 2013 sono così costituite:
fonte http://www.controcampus.it/2013/12/esame-di-avvocato-svolgimento-e-commissioni-esame-di-avvocato-2013-2014/
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