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  • Ferragosto: 100mila cartelle da Equitalia. Sportelli intasati, difficile avere chiarimenti»

    Caos agli sportelli Equitalia di Napoli. Lunghe code, lunghe attese e tensione alle stelle. Oltre 100mila incubi che si rimaterializzano. Esattamente tanti quanti sono gli avvisi - o cartelle- esattoriali che sono arrivati, da pochi giorni, nelle cassette postali dei contribuenti napoletani. Sono troppi gli avvisi della società di riscossione, a giudizio delle associazioni dei consumatori, dalle quali giunge un appello al Governo, affinchè interceda presso Equitalia Sud per ottenere un rinvio delle scadenze dei pagamenti. Una proroga che si traduca anche in una maggiore tolleranza nei confronti dei contribuenti è la richiesta che giunge dall'associazione noiconsumatori.it. «Nell'ultimo periodo - scrive Angelo Pisani - Equitalia ha inviato centinaia di migliaia di intimazioni di pagamento anche non dovute e lettere raccomandate per comunicare il preavviso di fermo veicoli, in caso di mancato pagamento e/o di non rateazione del dovuto entro 30 giorni dalla notifica. E questo avviene soprattutto a danno di lavoratori che utilizzano tali veicoli per svolgere la loro attività lavorativa. Chiediamo una proroga almeno fino al 30 settembre, considerato che la scadenza di tali avvisi è prevista nei mesi di luglio e di agosto». L'appello di Pisani cade a poche settimane dalla chiusura della sanatoria decretata per consentire a tanti contribuenti di regolarizzare la loro posizione con il fisco. Ma l'angoscia per molti dei morosi- o presunti tali - nasce anche dalla difficoltà di interloquire con la società di riscossione. Troppo lunghe le file agli sportelli - soprattutto a Napoli - e troppo complicate le procedure da seguire per dimostrare di aver già pagato una multa per un divieto di sosta oppure la tassa sulla spazzatura. E, per chi non lo ha fatto, l'avviso Equitalia equivale spesso ad un macigno che cala su un nucleo familiare. «Il periodo estivo - denuncia ancora Pisani - risulta già ingolfato da numerose scadenze fiscali che, in un momento di così grave crisi economica, aggravano notevolmente una già precaria condizione». Le difficoltà dei contribuenti sono ben note. E dall'associazione arriva, insieme con la richiesta di una proroga, anche l'invito a concedere la possibilità di accedere ad un nuovo piano di rateizzazione ai cittadini che, per le loro difficoltà economiche, non hanno potuto pagare le rate precedenti. La soluzione utilizzata più frequentemente da famiglie e imprese è proprio quella dei versamenti a rate. Una possibilità che per alcuni si traduce in un incubo dilazionato, per altri in una relativa salvezza. Ammontano a 119mila752 - secondo i calcoli di Equitalia - le richieste di rateizzazione inoltrate dai morosi di Napoli e provincia. Poco meno della metà del numero totale di tutta la Campania che corrisponde esattamente a 248.480. Mentre in tutta Italia le richieste di pagamento dilazionato sono 2,3 milioni. Numeri altissimi che, però, non spaventano la società di riscossione. «Offriamo ai contribuenti- fanno sapere da Equitalia - sul nostro sito un vademecum in merito a sospensioni, compensazioni, sportello amico per chi si trova in difficoltà, modalità alternative di pagamento e rateizzazioni. Per semplificare le pratiche, abbiamo siglato su tutto il territorio nazionale oltre 200 convenzioni con associazioni di consumatori e di categoria e ordini professionali». Per i contribuenti, però, i pignoramenti e i fermi amministrativi restano uno spauracchio. Prima di attivare queste procedure - assicurano dalla società di riscossione - i cittadini vengono avvisati con apposite comunicazioni. Una precisazione che non basta per rasserenare gli animi. Tuttavia, c'è qualche novità, almeno rispetto ai rischi paventati da tanti morosi. «Nessun fermo può essere iscritto- spiegano ancora da Equitalia- se il debitore dimostra che il veicolo serve a svolgere il proprio lavoro. Equitalia, inoltre, può iscrivere ipoteca solo nei confronti di chi ha debiti complessivamente superiori a 20mila euro, ma non può in alcun modo pignorare la prima casa di proprietà e può procedere sugli altri immobili solo per debiti elevati, superiori a 120mila euro». Per gli stipendi o le pensioni, le quote vengono pignorate secondo un meccanismo graduale - da un decimo ad un quinto - per salvaguardare i contribuenti in difficoltà economica. E, per i pignoramenti di somme depositate su conti correnti, non è possibile farlo con l'ultimo stipendio percepito. Chissà se basteranno tutti questi accorgimenti. Se lo auguarano in tanti. Soprattutto a Napoli. http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/equitalia-napoli-code-caos/notizie/834958.shtml

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