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  • Sicurezza, Alfano: potenziato organico del tribunale di Napoli

    Rafforzamento uffici dei Gip e del Riesame con sette nuovi magistrati. Rostan (Pd): «Meno parole e più soldi per forze dell’ordine». Verdi: «Le auto blu del ministro parcheggiate in zona pedonale»
    NAPOLI - L’organico del tribunale di Napoli è stato rinforzato del 10% con l’arrivo di nuovi giudici all’Ufficio Gip e al Riesame.
    Ne ha dato notizia il ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, riferendo quanto prospettato nel corso della riunione dal Presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara. «Il potenziamento dell’ufficio - ha detto Alfano - rafforza l’apparato investigativo nell’azione di contrasto alla criminalità». Nel dettaglio, si tratta di sette nuovi magistrati: quattro Gip - che passano così dai 40 attualmente in dotazione a 44 - e di tre giudici del Riesame che fanno salire l’organico da 30 a 33. «Napoli non è all’anno zero, qui 12mila uomini» «Napoli non è all’anno zero» rassicura il ministro dell’Interno Angelino Alfano dopo oltre due ore di Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza con magistrati, istituzioni e forze dell’ordine. Il ministro arriva in Prefettura poche ore dopo che i killer di camorra hanno portato a termine la loro missione di morte in un bar di Casavatore, alle porte del capoluogo: un morto e un ferito che lotta per la vita, il bilancio dell’agguato consumato in un bar. Alfano se la prende con «quella narrativa» che a suo giudizio «fa percepire la città priva del controllo del territorio o in mano alle bande». «Ho constatato invece - sottolinea il responsabile del Viminale - che lo Stato è pienamente nel controllo del territorio e che il piano funziona grazie all’eccellente collaborazione di tutte le istituzioni. Questo non significa che non ci sia altro da fare, ma a questa città Csm, Governo e vertici delle forze dell’ordine hanno destinato i migliori uomini e le migliori energie. Nella squadra dello Stato a Napoli abbiamo i migliori giocatori che l’Italia possa avere e oltre 12 mila unità tra le forze dell’ordine impegnate sul territorio». «Reati in calo». Settantotto i clan, 32 a Napoli con 4mila affiliati Poi spazio ai numeri: il trend dei reati commessi è in discesa con un calo nell’ultimo anno del 3,9% nel Comune di Napoli e dell’1,6% in provincia. Numeri che - riferiti al primo trimestre 2015 - arrivano al 13,9% a Napoli e al 16,8% in provincia. Il ministro parla anche di un calo di furti e rapine e di un miglioramento nell’utilizzo della videosorveglianza che è passata dal 13 al 71%: «L’86% degli apparati non funzionava» ricorda. E annuncia la costituzione di una task force delle forze dell’ordine che, attraverso lo studio dei reati divisi per quartiere, consentirà di fare analisi preventive investendo su determinati profili professionali in grado di prevenire e combattere quel tipo di reato nei diversi quartieri. Inoltre, per contrastare i 78 clan di camorra censiti, di cui 32 nel capoluogo, con 4000 affiliati di cui oltre 1000 a Napoli città, il tribunale di Napoli è stato potenziato. L’agguato che precede il vertice Un quadro incoraggiante che fa i conti con l’attualità e con l’agguato di cui è rimasto vittima Ciro Cortese, 36 enne ritenuto affiliato al clan della «Vanella Grassi». La missione di morte è scattata intorno alle 10 nel bar Gran Caffè Vittoria, a poca distanza dal quartiere napoletano di Secondigliano. Il killer, armato di pistola e con il volto coperto da sciarpa e cappello, è entrato nel locale ed ha sparato due colpi di pistola contro Cortese e un suo accompagnatore, Aldo Pezone, 41 anni, anch’egli già noto alle forze dell’ordine e legato ai cosiddetti «Girati». A questo punto il sicario si sarebbe avvicinato a Cortese finendolo con almeno quattro colpi di pistola. Poi è uscito dal bar e, in sella a uno scooter guidato da un complice, si è dileguato. Rostan (Pd): «Meno parole più fatti. Le telecamere? Un giallo» «Napoli indubitabilmente ha bisogno di piú sicurezza. Che il ministro dell’Interno Alfano constati che a Napoli ci sono i migliori uomini dello Stato e nella regione 12mila esponenti delle forze dell’ordine fa piacere, ma di certo non puo’ bastare se poi si scopre che mancano i fondi per riparare le moto e le auto di polizia e carabinieri o per pagare gli straordinari, rifornire di benzina le volanti o acquistare la carta per le fotocopie nei commissariati o nelle caserme. Per Napoli occorrono una strategia nazionale e più risorse, altrimenti saranno sempre e solo parole, parole, parole», dice in una nota la deputata Pd Michela Rostan, membro della Commissione Giustizia della Camera. «Inoltre, come si sia arrivati dal 13 al 71% di miglioramento dell’utilizzo della videosorveglianza citato dal ministro appare come un mistero visto che moltissime delle telecamere collocate in città, per le quali sono stati spesi milioni di euro, non sono attive per problemi di burocrazia o obsolescenza». shadow carousel Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell’isola pedonale Verdi: le auto blu di Alfano nell?isola pedonale Prev Next Verdi: «Le auto blu del ministro parcheggiate nell’area pedonale» I Verdi invece fotografano «le auto blu del ministro Alfano parcheggiate nell’area pedonale di piazza del Plebiscito. «Abbiamo trovato davvero fuori luogo e di cattivo esempio la presenza di tante auto blu del suo seguito - spiega in una nota Francesco Borrelli dei Verdi - parcheggiate nell’area pedonale per il vertice sulla sicurezza di stamane. Parlano di legalità ma sono i primi a dare il cattivo esempio. Mentre loro facevano il summit gli abusivi agivano indisturbati sotto la Prefettura e davanti alle loro macchine di rappresentanza. Uno spettacolo indegno per la cittadinanza e per i vertici delle istituzioni». ] Rafforzamento uffici dei Gip e del Riesame con sette nuovi magistrati. Rostan (Pd): «Meno parole e più soldi per forze dell’ordine». Verdi: «Le auto blu del ministro parcheggiate in zona pedonale»
    NAPOLI - L’organico del tribunale di Napoli è stato rinforzato del 10% con l’arrivo di nuovi giudici all’Ufficio Gip e al Riesame. Ne ha dato notizia il ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, riferendo quanto prospettato nel corso della riunione dal Presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara.

    «Il potenziamento dell’ufficio - ha detto Alfano - rafforza l’apparato investigativo nell’azione di contrasto alla criminalità».

    Nel dettaglio, si tratta di sette nuovi magistrati: quattro Gip - che passano così dai 40 attualmente in dotazione a 44 - e di tre giudici del Riesame che fanno salire l’organico da 30 a 33.

    «Napoli non è all’anno zero, qui 12mila uomini»

    «Napoli non è all'anno zero» rassicura il ministro dell'Interno Angelino Alfano dopo oltre due ore di Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza con magistrati, istituzioni e forze dell'ordine. Il ministro arriva in Prefettura poche ore dopo che i killer di camorra hanno portato a termine la loro missione di morte in un bar di Casavatore, alle porte del capoluogo: un morto e un ferito che lotta per la vita, il bilancio dell'agguato consumato in un bar. Alfano se la prende con «quella narrativa» che a suo giudizio «fa percepire la città priva del controllo del territorio o in mano alle bande». «Ho constatato invece - sottolinea il responsabile del Viminale - che lo Stato è pienamente nel controllo del territorio e che il piano funziona grazie all'eccellente collaborazione di tutte le istituzioni. Questo non significa che non ci sia altro da fare, ma a questa città Csm, Governo e vertici delle forze dell'ordine hanno destinato i migliori uomini e le migliori energie. Nella squadra dello Stato a Napoli abbiamo i migliori giocatori che l'Italia possa avere e oltre 12 mila unità tra le forze dell'ordine impegnate sul territorio».

    «Reati in calo». Settantotto i clan, 32 a Napoli con 4mila affiliati

    Poi spazio ai numeri: il trend dei reati commessi è in discesa con un calo nell'ultimo anno del 3,9% nel Comune di Napoli e dell'1,6% in provincia. Numeri che - riferiti al primo trimestre 2015 - arrivano al 13,9% a Napoli e al 16,8% in provincia. Il ministro parla anche di un calo di furti e rapine e di un miglioramento nell'utilizzo della videosorveglianza che è passata dal 13 al 71%: «L'86% degli apparati non funzionava» ricorda. E annuncia la costituzione di una task force delle forze dell'ordine che, attraverso lo studio dei reati divisi per quartiere, consentirà di fare analisi preventive investendo su determinati profili professionali in grado di prevenire e combattere quel tipo di reato nei diversi quartieri. Inoltre, per contrastare i 78 clan di camorra censiti, di cui 32 nel capoluogo, con 4000 affiliati di cui oltre 1000 a Napoli città, il tribunale di Napoli è stato potenziato.

    L’agguato che precede il vertice

    Un quadro incoraggiante che fa i conti con l'attualità e con l'agguato di cui è rimasto vittima Ciro Cortese, 36 enne ritenuto affiliato al clan della «Vanella Grassi». La missione di morte è scattata intorno alle 10 nel bar Gran Caffè Vittoria, a poca distanza dal quartiere napoletano di Secondigliano. Il killer, armato di pistola e con il volto coperto da sciarpa e cappello, è entrato nel locale ed ha sparato due colpi di pistola contro Cortese e un suo accompagnatore, Aldo Pezone, 41 anni, anch'egli già noto alle forze dell'ordine e legato ai cosiddetti «Girati». A questo punto il sicario si sarebbe avvicinato a Cortese finendolo con almeno quattro colpi di pistola. Poi è uscito dal bar e, in sella a uno scooter guidato da un complice, si è dileguato.

    Rostan (Pd): «Meno parole più fatti. Le telecamere? Un giallo»

    «Napoli indubitabilmente ha bisogno di piú sicurezza. Che il ministro dell’Interno Alfano constati che a Napoli ci sono i migliori uomini dello Stato e nella regione 12mila esponenti delle forze dell’ordine fa piacere, ma di certo non puo’ bastare se poi si scopre che mancano i fondi per riparare le moto e le auto di polizia e carabinieri o per pagare gli straordinari, rifornire di benzina le volanti o acquistare la carta per le fotocopie nei commissariati o nelle caserme. Per Napoli occorrono una strategia nazionale e più risorse, altrimenti saranno sempre e solo parole, parole, parole», dice in una nota la deputata Pd Michela Rostan, membro della Commissione Giustizia della Camera. «Inoltre, come si sia arrivati dal 13 al 71% di miglioramento dell’utilizzo della videosorveglianza citato dal ministro appare come un mistero visto che moltissime delle telecamere collocate in città, per le quali sono stati spesi milioni di euro, non sono attive per problemi di burocrazia o obsolescenza».
    Verdi: «Le auto blu del ministro parcheggiate nell’area pedonale»

    I Verdi invece fotografano «le auto blu del ministro Alfano parcheggiate nell’area pedonale di piazza del Plebiscito. «Abbiamo trovato davvero fuori luogo e di cattivo esempio la presenza di tante auto blu del suo seguito - spiega in una nota Francesco Borrelli dei Verdi - parcheggiate nell’area pedonale per il vertice sulla sicurezza di stamane. Parlano di legalità ma sono i primi a dare il cattivo esempio. Mentre loro facevano il summit gli abusivi agivano indisturbati sotto la Prefettura e davanti alle loro macchine di rappresentanza. Uno spettacolo indegno per la cittadinanza e per i vertici delle istituzioni».

    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/15_aprile_27/giustizia-alfano-potenziato-organico-tribunale-napoli-01c11e1c-ecf3-11e4-a7d1-8c647ea304bd.shtml

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