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Coppie di fatto: il via libera dalla Cassazione
La società sta cambiando. Orma in Italia i conviventi sono 637.000. Le coppie di fatto sono poco meno del 5% ma bisogna tener conto che il fenomeno è in crescita tra le nuove generazioni. Il sorpasso delle convivenze sui matrimoni è previsto per il 2015. I matrimoni sono in calo costante dal 1972, in Italia. Dal 2001 al 2006 le coppie che hanno deciso di sposarsi (circa 250 mila ogni anno) sono diminuite di circa l’8%. Nel 2006 il tasso di matrimoni è stato del 4,1 ogni mille abitanti. In Europa oltre il 50% circa delle coppie sceglie la convivenza come prima forma di unione in Gran Bretagna, Germania, Francia, Danimarca e Finlandia. Negli Usa sono 50,3% le coppie che scelgono la convivenza come prima unione. Un bambino su cinque nasce fuori dal matrimonio e ancora oggi vengono divisi in figli legittimi e figli naturali.
Il secondo governo Prodi approvò un disegno di legge che favoriva e legalizzava le unioni di fatto dando vita al “diritto dei conviventi” (Dico). Molti dei consigli regionali (Calabria, Umbria ed Emilia Romagna) approvarono nel 2004 statuti che si rifanno alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea la quale garantisce questo diritto).
La stessa Chiesa Cattolica si ritrova a combattere fra due pareri contrastanti: il Cardinale Carlo Martini, che riconosce che “è possibile prendere in considerazione la rilevanza giuridica di forme di convivenza diverse da quelle fondate sul matrimonio” e Papa Benedetto XVI il quale dichiara di essere “preoccupato” del comportamento dei politici e gli ricorda di prendere in considerazione soprattutto il diritto naturale.
Ma ormai la coppia di fatto è da considerare come una famiglia a tutti gli effetti. Il 22 ottobre la II Sezione penale della Corte Suprema di Cassazione, ha giudicato su un caso di maltrattamenti familiari il quale era già passato in giudicato. Ricorrendo in terzo ed ultimo grado, l’accusa ha fatto riferimento all’art. 572 del codice penale il quale punisce i maltrattamenti in famiglia. La difesa ha sostenuto che l’articolo sia applicabile al massimo per le convivenze “more uxorio”, cioè per quelle coppie in cui un uomo e una donna, (o anche per quelle convivenze omosessuali in base all’articolo 2 della Costituzione), separati legalmente si comportano come coniugi senza essere tra di loro sposati. I Giudici supremi hanno comunque confermato la condanna a un anno e otto mesi di reclusione già inflitta dalla Corte d’appello di Cagliari, la Sezione distaccata di Sassari, ad un albanese ritenuto responsabile di alcuni reati tra i quali anche quello inerente al 572 del c.p. corte_cost Con la sentenza n. 40727/2009, la Cassazione ha finalmente posto ordine tra i due tipi di “famiglie”: una coppia va considerata famiglia se vi è una certa stabilità nel rapporto. Rientrano nel concetto di famiglia tutte quelle coppie all’interno delle quali siano sorti “rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo”. E’ stata la Corte stessa ad aver sottolineato come il 572 riguardasse anche le coppie di fatto.
fonte periodicoitaliano
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