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  • Posillipo, sigilli per amianto al deposito Anm. L'Ugl: «Condizioni disastrate»

    Chiuso il garage di via Posillipo sequestrato dall’autorità giudiziaria su mandato del gip del Tribunale di Napoli

    NAPOLI — Ancora problemi per amianto in un deposito dell’Anm. Ieri mattina è stato chiuso il garage di via Posillipo sequestrato dall’autorità giudiziaria su mandato del gip del Tribunale di Napoli. Già l’anno scorso lo stesso deposito fu oggetto di una ingiunzione rispetto ad una scopertura di Eternit, furono obbligati dei lavori di messa in sicurezza ma una perizia ordinata dal presidente dell’Anm Antonio Simeone ad una igienista industriale assicurò che non c’era dispersione di fibre omateriale tossico.

    Ieri, comunque è scattato il sequestro preventivo del capannone ma gli autobus sono stati spostati al deposito di Cavalleggeri D’Aosta. L’Ugl Trasporti esprime preoccupazione anche «alla luce del sequestro del deposito bus» col segretario Luigi Cestari: «Da tempo l’azienda— dice Cestari in una nota— versa in condizioni organizzative ed economiche disastrate e ciò è addebitabile non solo alle inchieste giudiziarie che hanno provocato la sospensione del dirigente alle risorse umane ma soprattutto alla mancanza di investimenti da parte dell'amministrazione comunale nel trasporto su gomma».

    L’amianto in città rappresenta un problema anche per l’abbandono selvaggio di lastre di Eternit praticamente ovunque, in piena città o come è successo nel verde del parco di Capodimonte. Quando non ne arrivano misteriosamente in quantità industriali per essere occultate nella cava-discarica di Chiaiano si trovano cataste di lastre d’Eternit in strade trafficate e turistiche o a due passi dalle scuole. Nel 2008 dopo un episodio a Santa Maria della Fede ai Decumani, dove soltanto dopo una lunga settimana di proteste furono rimosse lastre di Eternit lasciate all’ingresso dell’oratorio nei pressi dell’Università L’Orientale, altre ne furono rinvenute davanti ad un altro deposito dell’Anm di via Croce, tra Portici e San Giovanni. E più recentemente alla marina, nella baraccopoli sorta sul cantiere ancora chiuso per il cosiddetto Parco della Marinella, zona porto, l’area più inquinata della città per l’Arpac.

    fonte http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/5-marzo-2010/posillipo-sigilli-amianto-deposito--anm-ugl-condizioni-disastrate----1602601316737.shtml

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