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Bari: falsi sinistri stradali. Scoperto sistema della struffa.
(Adnkronos) - La truffa si basava su falsi referti di pronto soccorso che diagnosticavano patologie inesistenti, causate dagli incidenti stradali mai avvenuti, e poi avallate da altri medici compiacenti che rilasciavano a loro volta altra documentazione medica falsa. Coinvolti anche molti ragazzi ai quali, in cambio di false dichiarazioni, venivano promesse poche centinaia di euro (fino a 500) mentre raramente il risarcimento assicurativo veniva diviso in parti uguali.
Raggiunto l'accordo, la 'vittima' dell'incidente si presentava al pronto soccorso dagli indagati e firmava un documento che accertava da parte del medico il danno fisico subito dall'incidente e la truffa era compiuta. La documentazione, poi, veniva consegnata ai legali che avviavano la pratica risarcitoria nei confronti delle assicurazioni. Dopo alcuni mesi i falsi conducenti e infortunati venivano contattati per ritirare il compenso stabilito.
Il 'reclutamento' avveniva direttamente nello studio degli avvocati, al pronto soccorso dell'ospedale di Gravina, nello studio privato di fisioterapia del medico o in un noto bar. Era compito, poi, degli avvocati tranquillizzare i falsi conducenti e i falsi infortunati sia sul buon esito dell'operazione, sia sulle possibilita' di essere coinvolti in inchieste giudiziarie. I carabinieri hanno avviato le indagini dopo aver accertato la frequenza dei tanti incidenti stradali avvenuti a Gravina in Puglia e che vedevano come protagonisti i soliti medici, i soliti avvocati e qualche volta anche le stesse vittime.
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