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  • In Cassazione torna a crescere l'arretrato

    Dal nostro inviato
    L'arretrato in Cassazione è tornato a crescere. Ma in vista ci potrebbero essere accordi con l'Inps per tagliare il contenzioso seriale. E sulla giustizia fiscale presto sarà nominato il presidente della sezione tributaria: tra gli elementi determinanti per la scelta ci sarà per la prima volta la coerenza e l'efficacia del progetto per tagliare i ricorsi giacenti. Queste alcune delle principali novità emerse in occasione dell'intervento del primo presidente della Corte Ernesto Lupo al congresso nazionale dell'avvocatura, chiuso ieri a Genova.
    Lupo ha strappato applausi con un discorso tutto giocato sulla necessità della collaborazione tra magistratura e avvocatura. Tanto più apprezzato da un'avvocatura che vive questi giorni congressuali un po' in stato di assedio, a poche ore di distanza dall'aspro scontro con il ministro della Giustizia Angelino Alfano (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). A fare da modello il consiglio direttivo della Cassazione nel quale siede il presidente del Cnf Guido Alpa e un altro rappresentante del consiglio nazionale forense. «Nella generale situazione di sfascio della giustizia italiana – ha sottolineato Lupo – l'intesa tra gli operatori del diritto è assolutamente opportuna. Serve un dialogo continuo per individuare soluzioni condivise».
    Sui numeri della Corte, Lupo ha ricordato che la lunghezza dei processi rappresenta la vera emergenza. «Prima di soffermarsi sulla qualità della giustizia bisogna riflettere sulla sua durata». Con una distinzione tra giustizia penale e civile: nel penale la Cassazione riesce di fatto a non accumulare arretrato definendo in meno di un anno la gran parte dei procedimenti sopravvenuti. Nel civile, invece, sono circa 96mila le pendenze, e nel corso del 2010 si è assistito sinora a un aumento delle giacenze. Con un inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto nel periodo 2006-2009 che invece aveva fatto registrare un andamento opposto.
    Il presidente della Corte ha ammesso la difficoltà della Cassazione nell'assicurare la certezza degli orientamenti interpretativi delle norme. Significativo quanto successo con il dimezzamento dei tempi dei ricorsi sui decreti ingiuntivi, deciso dalla Corte dopo una lunga prassi di segno diverso, che ha costretto lo stesso vertice della Cassazione a precisare la portata non retroattiva del nuovo indirizzo per evitare di compromettere impugnazioni presentate sulla base delle vecchie regole.
    Rientra nel novero delle ammissioni quella fatta da Lupo sull'eccessivo numero dei magistrati in Cassazione «ma finché la mole dei ricorsi resterà questa c'è poco da fare». Quanto al filtro recentemente introdotto, il presidente ha precisato che la Corte si accinge a fornire i primi orientamenti ma l'inammissibilità in rapporto con i principi regolatori del giusto processo resta un vero "rebus". In ogni caso lo scoglio dell'arretrato può essere affrontato sia con un maggiore ricorso a forme di motivazioni succinte per i ricorsi standard sia con modifiche organizzative per le quali va però sempre cercato un confronto anche con l'avvocatura.
    A margine dell'intervento è emersa la prossima nomina del futuro presidente della sezione tributaria. Per la prima volta i candidati hanno dovuto presentare un programma centrato sulle soluzioni per lo smaltimento del contenzioso arretrato, che affligge la sezione tributaria e quella del lavoro. Per restituire ossigeno a quest'ultima è in corso un confronto con l'Inps per eliminare o attenuare quei ricorsi seriali che l'Istituto fa quasi in automatico anche per liti del valore di pochi euro.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-28/cassazione-torna-crescere-arretrato-063701.shtml?uuid=AYTegRnC

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