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  • Meno incidenti con controlli e nuovo codice

    "Una maggior consapevolezza di chi guida, la recente riforma del codice della strada e l'aumento dei controlli da parte delle forze dell'ordine": sono queste le principali cause della riduzione dell'incidentalità (-1,6% nel 2009 rispetto al 2008) e della mortalità (-10,3%) stradale secondo il presidente dell'Aci, Enrico Gelpi. Una serie di risultati positivi, messi in evidenza dal rapporto Aci-Istat, presentato oggi a Roma, che devono "spronare" le istituzioni "ad andare avanti su questa strada, perché le migliaia di morti per incidenti sono ancora una tragedia". A essere coinvolti in sinistri sono per lo più i giovani, ha osservato Gelpi: "Bisogna lavorare molto sulla loro formazione a partire dalla scuola. L'educazione stradale deve diventare una materia di insegnamento. Inoltre bisogna riformare i corsi per avere la patente, cercando di diffondere anche la sensibilità verso il rispetto delle regole, la prudenza e contro la distrazione. E questo è l'obiettivo del progetto dell'Aci 'Ready2go', che entro il 2011 sarà diffuso a livello capillare in tutto il territorio nazionale". Per il presidente dell'Aci, dovrebbero inoltre diventare "obbligatori i corsi di guida sicura, che in Austria e Svizzera hanno ridotto l'incidentalità del 30%".

    Il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, ha sottolineato che "migliorando la qualità dei dati raccolti sarà più facile intervenire per avere meno incidenti". Pertanto "tutte le istituzioni" sono chiamate "a fare un salto di qualità e ad avere una maggiore responsabilità", per vagliare "un nuovo sistema di misurazione per il 2011". Basta, quindi, con i modelli cartacei: si punti di più sull'informatizzazione. Durante la presentazione del rapporto, l'Istat ha sottolineato che nel rapporto non compaiono dati relativi alle condizioni psicofisiche dei conducenti perché per rilevarli "occorre una metodologia più specifica", altrimenti rischiano di "venir sottostimati". I dati del rapporto, ha commentato in una nota il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati, sono "un segnale positivo ma che non deve assolutamente farci abbassare la guardia". Per Salvati, l'incidentalità in Italia è un fenomeno "molto più vasto" di quello fotografato dal rapporto Aci-Istat, che si concentra solo sui sinistri "più gravi". Secondo la fondazione Ania "gli incidenti risarciti nel 2009 dal settore assicurativo sono stati 3 milioni 740 mila, in incremento del 3% rispetto al 2008. I feriti denunciati alle assicurazioni hanno superato il milione".

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2010/11/17/visualizza_new.html_1699530061.html

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