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Notai, Alfano annulla le prove ma salva il bando di concorso
I 3000 candidati potranno sostenere l'esame nella primavera
del 2011. Sostituita l'intera commissione. Gli atti in Procura
Saranno annullate le tre prove d’esame al concorso pubblico per 200 posti di notaio, ma non sarà invalidato il bando. È la decisione presa ieri dal ministro della Giustizia Angelino Alfano sulla sorte del concorso sospeso la scorsa settimana, tra le furiose proteste dei candidati convinti della irregolarità delle prove.
E Alfano ha anche deciso che invierà i verbali della commissione in procura. Il ministro ha scelto, però, di non invalidare il bando. Un modo per evitare agli aspiranti notai di ripetere le lunghe procedure di iscrizione. Le prove saranno dunque ripetue. E, se tutto procederà senza ostacoli, potrebbero tenersi tra la primavera e l’estate del 2011. Tutelare i diritti degli aspiranti notai è stata la linea guida del ministro. Che ha deciso però di sostituire i protagonisti del pasticcio sulle tracce “fotocopia”. A esaminare i candidati non saranno infatti gli stessi commissari coinvolti nella prova che ha surriscaldato gli animi degli aspiranti notai ed è finita sotto accusa. Il ministro ha stabilito che nominerà una nuova commissione, «Pur non nutrendo alcun dubbio sulla buona fede dei componenti della vecchia commissione», ha sottolineato.
Un modo diplomatico per lasciare che la procura di Roma, titolare di un fascicolo con l’ipotesi di abuso di ufficio, vada avanti con le indagini e chiarisca quanto accaduto. L’inchiesta è stata aperta dopo un’interrogazione parlamentare della Lega Nord, che denunciava l’anomalia della pubblicazione di una traccia d’esame su Internet. A scatenare le proteste dei concorrenti era stata invece l’insolita coincidenza tra la traccia, proposta dai commissari il secondo giorno di prova, e quella elaborata alcuni giorni prima dai pochi iscritti a un corso per notaio, svolto presso la scuola Anselmo Anselmi. Due compiti identici, che avrebbero favorito gli iscritti a quel corso, facendo sospettare agli altri candidati che il concorso fosse truccato. Un’anomalia che aveva scatenato la furia dei partecipanti, cresciuta quando si è scoperto che nella tasche di un ragazzo era finita con largo anticipo un’ulteriore traccia d’esame.
Il ministro ha deciso anche di inviare ai pm la relazione redatta dalla Commissione d’esame, esaudendo una richiesta già fatta dai magistrati di Piazzale Clodio. La trasmissione delAlfano accelererà i tempi dell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Attilio Pisani che indaga anche sugli scontri tra le forze dell’ordine e gli aspiranti notai avvenuti alla Fiera di Roma. In procura si lavora per fare un punto sull’indirizzo delle indagini. Verrà stilato presto un calendario di audizioni, per ascoltare quanti si trovassero nel Padiglione dove sono nate le proteste. Verranno sentiti quindi i candidati alla prova. Ma le testimonianze essenziali saranno quelle che forniranno i 15 membri della commissione d’esame. I commissari dovranno raccontare agli inquirenti come sia stato possibile formulare una traccia da sottoporre ai concorrenti identica a quella già elaborata dagli iscritti a un corso per notai svolto a Roma a inizio ottobre.
E la scelta del ministro suscita reazioni contrastanti. Il Codacons promette una lunga battaglia giudiziaria, annunciando un’azione legale per «far ottenere il risarcimento di tutti i danni materiali e morali subiti dai candidati». Al contrario, la decisione di Alfano viene accolta con favore dal consiglio notarile, perché, dicono, conferma «l’affidabilità del sistema concorsuale di selezione dei futuri notai e si restituisce serenità ai candidati»
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=125722&sez=HOME_INITALIA
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