La Cassazione ha preso questa decisione in riferimento a un incidente gravissimo accaduto ben 40 anni fa, precisamente nel 1972: in quell’occasione, nello stabilimento Montefibre di Verbania, di proprietà Montedison, che produceva nylon e rayon, morirono 11 operai in seguito a inalazione di amianto. Si tratta di un processo per omicidio colposo e lesioni personali. I magistrati hanno quindi confermato le 14 condanne ai consiglieri di amministrazione e al direttore della fabbrica.

Il primo grado celebrato a Verbania si era concluso nel 2007 con un’assoluzione per 14 dirigenti perché, pur riconoscendo l’esposizione alla sostanza killer che nello stabilimento di Pallanza era utilizzato per la coibentazione di tubature e l’isolamento di impianti, il Tribunale di Verbania dichiarava l’impossibilità di attribuire la responsabilità ai singoli imputati che negli anni si erano susseguiti ai vertici dell’azienda.

In base alla nuova sentenza della Corte, sarà quindi l’intero Consiglio di Amministrazione che dovrà rispondere di eventuali violazioni della legge sulla sicurezza nel mondo del lavoro. È importante inoltre sottolineare che tale principio avrà valore anche in caso di deleghe sulla salute e l'igiene vengono affidate a un singolo componente: “Anche in presenza di una delega di funzioni a uno o piu' amministratori, la posizione di garanzia degli altri componenti del CdA non viene meno, pur in presenza di una struttura aziendale complessa e organizzata”.

Solamente una settimana fa la Corte di Cassazione ha emesso un’ulteriore sentenza relativa agli incidenti sul lavoro: con la sentenza n. 37600 del 21 ottobre 2010, ha statuito che in caso di appalto la responsabilità dell’appaltatore per gli infortuni sul lavoro non esclude a priori quella del datore di lavoro e del committente.

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