Rassegna di normativa, dottrina, giurisprudenza

Ricerca in Foro di Napoli
  • Riforma forense, Cnf: superfluo l’emendamento che impedisce la iscrizione all’albo forense di chi sia stato condannato per gravi reati

    La norma ingessa in maniera ingiustificata l’attività dei Consigli dell’Ordine che si ispira a grande severità nelle delibere di iscrizione all’albo di richiedenti avvocati
    Roma. Il Cnf esprime preoccupazione per alcuni emendamenti presentati all’articolo 16 del disegno di legge di riforma della professione forense.
    Si tratta degli emendamenti 16.204 e 16.205 che compromettono l’ autonomia, storicamente improntata a grande severità, con la quale i Consigli dell’Ordine forense hanno sempre escluso la iscrizione all’albo di richiedenti che avessero riportato condanne penali. “Sarebbe la prima legge professionale a indicare la lista dei reati ostativi alla iscrizione all’albo, laddove i Consigli dell’Ordine hanno dimostrato grande severità nella deliberazione sulla iscrizione di chi si sia macchiato di quelli e di altri reati ”, sottolinea una nota del Cnf.
    “L’emendamento dunque risulta superfluo. Non solo. Presenta anche un profilo di pericolosità, rispetto al condivisibile obiettivo di iscrivere all’albo solo soggetti dalla condotta irreprensibile: quella di considerare esaustiva la lista dei reati, acconsentendo alla iscrizione di chi ne abbia commessi altri non in essa ricompresi”.
    Per il Cnf, sarebbe opportuno mantenere la formulazione attuale, che richiama la necessità di avere come condizione di iscrizione all’albo una condotta irreprensibile, anche in conformità del codice deontologico forense.
    fonte cnf

0 comments:

Leave a Reply