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  • Camorra: il Tribunale di Napoli ha sequestrato 34 milioni di euro in 4 mesi

    Aumentano le confische di beni, ma è sempre più difficile intervenire poiché la criminalità sta reinvestendo i proventi illeciti in attività legali. Londra è diventata la rotta principale per i capitali dei clan
    Tribunale

    Nei primi quattro mesi del 2011 sono più che raddoppiati i sequestri eseguiti dal Tribunale di Napoli nei confronti di esponenti della criminalità organizzata. È quanto si evince dal bilancio tracciato stamattina dal presidente del tribunale partenopeo Carlo Alemi, dal presidente delle sezione misure di prevenzione del tribunale, Eugenia Del Balzo, e dal questore Luigi Merolla. Dal 1° gennaio allo scorso 30 aprile, la Sezione misure di prevenzione patrimoniali della Questura di Napoli ha sequestrato ai clan beni per 34 milioni e 750 mila euro ed eseguito confische per un milione di euro. «I sequestri patrimoniali sono l’unico vero deterrente anche per evitare l’invasione di capitali illeciti nel bilancio dello Stato», ha detto Alemi.

    LE IMPRESE – La criminalità organizzata sta occupando interi territori, acquisendo negozi, aree di servizio, ma anche farmacie e cliniche. La camorra, infatti, sta reinvestendo i proventi illeciti in attività lecite; in questo modo, le indagini in materia di patrimoni criminali risultano essere sempre più difficili e l’età media dei nuovi imprenditori camorristi si è notevolmente abbassata: ai vertici delle aziende non ci sono più i 60enni, ma persone incensurate.

    CAPITALI ESTERI – La rotta preferita per le esportazioni di capitali della criminalità organizzata è diventata Londra. I clan, quindi, stanno abbandonando gli istituti di credito della Repubblica di San Marino, che sta modificando la capacità di accogliere capitali esteri adottando una maggiore trasparenza bancaria.

    I TEMPI PER I SEQUESTRI – Rapide le procedure per l’emissione, su richiesta del questore, di un provvedimento di sequestro da parte della sezione specifica del Tribunale, per la quale occorrono mediamente meno di due anni. In Corte d’Appello, invece, la situazione si rallenta poiché l’organico è formato solo da quattro persone, subissate da fascicoli, che si occupano di esaminare anche i procedimenti del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ancora più lunga l’attesa per una sentenza di confisca da parte della Corte di Cassazione, dove occorrono circa 6-8 anni.

    L’ELENCO DEI SEQUESTRI – Dal 2011 sono diversi i sequestri a danno dei clan camorristici. Il più oneroso, di circa 25 milioni di euro, è a scapito di Ciro Maddaluno, alias “Ciro o’ cavallaro”, suocero di Angelo Cuccaro, capo dell’omonimo clan dell’area orientale di Napoli; tra i beni confiscati, una villa su due livelli con piscina a San Sebastiano al Vesuvio, varie società operanti in diverse località della provincia, tra le quali una attiva nella compravendita di autoveicoli ed una che cura la gestione di un grosso complesso alberghiero a Licola. Gli altri provvedimenti riguardano: Carmine Barra del clan Moccia di Afragola: immobili ad Afragola e Casoria, quote di società, rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Francesco Cozzuto, di San Giorgio a Cremano, del clan Gargiulo attivo a Torre del Greco, condannato in via definitiva all’ergastolo: un appartamento a Torre del Greco per un valore di circa 150mila euro. Antonio Danise, condannato per partecipazione ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: numerosi appartamenti nel centro di Napoli, per un valore di circa 300mila euro. Antonio Muscerino del clan Contini: due appartamenti nel centro di Napoli, per un valore di 400 mila euro. Salvatore Terracciano, detto “O’ Nirone”, capo dell’omonimo clan del quartiere Montesanto: un appartamento nel centro storico dal valore di 300mila euro. Giuseppe Avagliano, “O’ Magazzese, del clan Giuliano: immobili nel pieno centro di Napoli ed una villa su due livelli con vista mare a Ischia per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro.

    CONFISCATI BENI “IN DIRETTA” – Proprio durante la conferenza, gli agenti della sezione misure di prevenzione patrimoniali hanno posto in esecuzione un decreto di sequestro di beni di circa 1 milione di euro, emesso dal tribunale nei confronti di Vincenzo Carrano. L’uomo, 65 anni, è pregiudicato per associazione per delinquere.

    http://www.campaniasuweb.it/story/camorra-il-tribunale-di-napoli-ha-sequestrato-34-milioni-di-euro-4-mesi

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