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  • Csm e Anm contro il rinvio dei nuovi tribunali

    No al rinvio dell'entrata in vigore della nuova geografia giudiziaria. Dal Csm e dall'Anm. Che sono scesi in campo per scongiurare quanto prefigurato dal voto della commissione Giustizia del Senato e cioè lo slittamento di un anno per il debutto del nuovo assetto degli uffici giudiziari. «Forte preoccupazione» per l'ipotesi di proroga della scadenza del prossimo 13 settembre è stata espressa in occasione del plenum del Consiglio superiore della magistratura. A lanciare l'allarme, al termine dei lavori della seduta, i consiglieri Francesco Vigorito, di Area, e Mariano Sciacca, di Unicost. Il vicepresidente Michele Vietti ha condiviso le preoccupazioni espresse dai consiglieri, ricordando le parole del Presidente della Repubblica, che ha definito «scandalosa» la sola ipotesi del differimento dell'entrata in vigore della riforma. In particolare, il consigliere Vigorito, riferisce una nota del Csm, ha ricordato che la Corte costituzionale ha valutato la piena legittimità dell'intervento, caratterizzato da ragionevolezza, corretto bilanciamento degli interessi in gioco, adeguata salvaguardia dei diritti dei lavoratori e indirizzato al raggiungimento di un'efficiente tutela giurisdizionale dei diritti. Sciacca ha invece evidenziato che l'ipotesi del rinvio sembra prescindere dalla sufficiente conoscenza delle iniziative già adottate dagli uffici giudiziari e dallo stesso ministero della Giustizia su cui la Settima commissione del Csm dovrà fare un monitoraggio per fornire anche al Parlamento una puntuale informazione. L'Anm, da parte sua, in un comunicato diffuso ieri, sottolinea «la ferma contrarietà davanti a ogni ipotesi di rinvio della riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Tale intervento di riorganizzazione, la cui legittimità è stata già riconosciuta dalla Corte costituzionale, realizza finalmente il risultato di una più razionale distribuzione delle risorse sul territorio, con lo scopo fondamentale di assicurare l'obiettivo di una maggiore efficienza complessiva». «In vista dell'imminente entrata in vigore – aggiunge l'Anm – gli uffici giudiziari interessati hanno già adottato i necessari provvedimenti organizzativi e un eventuale rinvio, quindi, oltre a costituire un grave arretramento, provocherebbe per di più effetti negativi sulla funzionalità del sistema processuale. Quanto a possibili, specifiche difficoltà di natura logistica, a queste può agevolmente farsi fronte grazie al meccanismo previsto dall'articolo 8 del decreto legislativo 155/2012 (possibilità di utilizzare, fino al termine di cinque anni, le strutture preesistenti)». http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2013-07-27/contro-rinvio-nuovi-tribunali-082856.shtml?uuid=AbRIiuHI

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