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  • Equitalia fa ripartire la rateazione

    Adesso è davvero tutto pronto per la seconda chance di rateazione. Con la pubblicazione del fac-simile di istanza (riportata a lato) Equitalia ha inserito l’ultimo tassello necessario per far ripartire la dilazione in tutti quei casi in cui il contribuente è decaduto dal beneficio entro il 31 dicembre scorso per aver saltato tutte le
    scadenze. Un’opportunità prevista dalla legge di conversione del decreto Milleproroghe, pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» di sabato scorso. Il potenziale a cui guarda questa seconda chance riguarda una cifra molto cospicua: il monte dei debiti a rate non pagati è stimabile in oltre 26 miliardi di euro (come riportato dal Sole 24 Ore di domenica 1° marzo). Del resto, nella platea non rientrano soltanto le rateazioni “decadute” per debiti tributari in senso stretto ma anche per vecchie cartelle esattoriali o avvisi di addebito relativi a contributi previdenziali. Di fatto, si tratta di una riproposizione di una chance che era stata consentita la scorsa estate per chi era decaduto entro il 22 giugno 2013. In quell’occasione la finestra per presentare la domanda era stata piuttosto ridotta (meno di 40 giorni) e di cui avevano approfittato oltre 28mila contribuenti per un importo di circa 1,3 miliardi di euro. Stavolta la domanda per ritornare a pagare il debito a rate andrà presentata a Equitalia entro il prossimo 31 luglio. Rispetto all’ultima volta ci sarà una difficoltà in più per i creditori della Pa per somme superiori a 10mila euro: la dilazione non potrà riguardare le somme già segnalate a Equitalia per il mancato pagamento di una o più cartelle esattoriali. In ogni caso, la riammissione garantisce uno scudo da pignoramenti, espropriazioni ma anche da ipoteche e ganasce fiscali anche se le condizioni sono più stringenti rispetto a una nuova dilazione: massimo sei anni (mentre in casi di provata difficoltà si può arrivare addirittura a dieci anni) senza possibilità di proroga e con la prospettiva di poter saltare solo due scadenze e non otto, con il rischio di perdere il beneficio della dilazione. «La riapertura delle rateizzazioni rappresenta un’importante occasione per le imprese e per i cittadini più colpiti dalla crisi economica – sottolinea l’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo –. Grazie a questo provvedimento i contribuenti possono usufruire di nuove condizioni favorevoli per regolarizzare i pagamenti e allo stesso tempo viene agevolato il recupero degli importi dovuti allo Stato e ai vari enti pubblici creditori». Del resto, circa la metà delle riscossioni di Equitalia avviene tramite il pagamento a rate. E le richieste di ammissione alla rateazione arrivate tra gennaio e febbraio hanno viaggiato al ritmo di 20mila a settimana portando così l’ammontare complessivo di rateazioni a 2,65 milioni per un importo di circa 28,5 miliardi di euro. A livello territoriale non si registrano grandi novità: in testa ci sono sempre le province di Milano (circa 3,2 miliardi di euro di controvalore) e Roma (poco più di 2,9 miliardi di euro). Naturalmente a pesare è il bacino di ampiezza e quindi il numero maggiore di debitori rispetto ad altre aree del Paese. Nel complesso le riscossioni di Equitalia nei primi due mesi di quest’anno si sono attestate a quota 1,2 miliardi di euro. Un importo che il concessionario della riscossione in una nota definisce «in linea con il corrispondente periodo dell’anno precedente che peraltro aveva beneficiato di quasi 300 milioni di incasso derivanti dalla definizione agevolata dei ruoli».

    http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2015-03-04/equitalia-fa-ripartire-rateazione-063942.shtml?uuid=ABCnGs3C

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