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  • Vacanza rovinata, cosa fare

    Volo in ritardo o cancellato, albergo fatiscente, truffa casa vacanze, rientro anticipato dalle ferie: a chi chiedere i danni?
    Il tuo volo è stato cancellato o ha subito un forte ritardo e hai perso la coincidenza? Oppure la tua casa vacanze a un passo dal mare in realtà distava chilometri dalla spiaggia? L’albergo di lusso in realtà era fatiscente? O, ancora, la tua vacanza è stata interrotta dal capo, che ti ha chiesto di rientrare in anticipo?
    Sono davvero numerosi gli imprevisti che possono rovinare le vacanze: devi però sapere che, nei casi in cui non è possibile rimediare subito, hai diritto al risarcimento del danno. Vediamo che cosa fare in ciascuna di queste situazioni.

    Volo in ritardo o cancellato: rimborso
    Se il tuo volo è stato cancellato o ha subito un forte ritardo, hai diritto al rimborso, grazie alle previsioni di un apposito regolamento europeo [1]: il volo deve avere, però, almeno 2 ore di ritardo, e il Paese di partenza o quello di destinazione deve essere europeo.
    L’ammontare del rimborso, invece, cambia a seconda della durata del ritardo o della distanza coperta dalla tratta:
            per voli con oltre 2 ore di ritardo, e tratte aeree che devono coprire una distanza minore di 1.500 Km., la compagnia aerea è tenuta ad erogare un rimborso pari a 250 euro;
            per voli con oltre 3 ore di ritardo, e tratte aeree che devono coprire una distanza superiore a 1.500 Km., oppure tratte aeree al di fuori dell’Unione Europea, con una distanza che va dai 1.500 ai 3.000 km, la compagnia aerea è tenuta ad erogare un rimborso pari a 400 euro;
            infine, se la partenza del volo ritarda di oltre 4 ore, in caso di tratte extraeuropee oltre 3.000 Km, o in caso di cancellazione, il risarcimento previsto è di 600 euro.

    Le somme erogate dalla compagnia aerea possono essere dimezzate se è offerto un volo alternativo entro 2 ore, per le tratte distanza minore di 1.500 Km, 3 ore, nel caso di tratte superiori a 1.500 Km o extraeuropee sino a 3.000 Km, o 4 ore, negli altri casi.

    Oltre al rimborso, per il volo in ritardo o cancellato hai diritto ad effettuare due chiamate telefoniche o messaggi via fax o email, ed a ricevere cibi e bevande, a seconda della durata dell’attesa e delle fasce orarie interessate dal ritardo.

    Se il ritardo o la cancellazione del volo comporta un’attesa in orario notturno che renda necessario anche il pernottamento, hai diritto alla sistemazione in hotel a carico della compagnia aerea e al trasporto andata-ritorno dall’aeroporto all’albergo.

    Volo in ritardo o cancellato: come fare domanda di rimborso
    Per chiedere il rimborso, devi fare domanda alla società che gestisce la linea aerea, anche se estera: ciascuna compagnia aerea, difatti, nel proprio sito web ha una sezione nella quale è possibile scaricare il modulo di reclamo, ed un indirizzo mail, o numero di fax, a cui inviare il modulo, assieme al biglietto aereo ed alla carta d’imbarco; alcune compagnie aeree offrono addirittura la possibilità di inoltrare il form direttamente online.

    Se l’invio della domanda o dei documenti online o via fax non va a buon fine, oppure se la risposta della compagnia tarda ad arrivare, è consigliabile che tu invii l’istanza e la documentazione tramite pec, all’indirizzo di posta elettronica certificata della società, o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, alla sede legale della società.

    Se non ricevi alcuna risposta entro sei settimane, puoi inoltrare un reclamo all’Enac: l’istanza può essere inviata anche online, per mezzo del portale dell’ente, all’interno della sezione “Diritti dei passeggeri”, nella quale si trova tutta la modulistica necessaria; in alternativa, il reclamo può essere inviato ai competenti organismi  responsabili degli Stati UE, della Norvegia, dell’Islanda e della Svizzera, relativamente alle tratte che partono o arrivano in quelle Nazioni.

    Se ti trovi in difficoltà con le pratiche burocratiche, devi sapere che esistono delle app che chiedono il rimborso al tuo posto, come Air Help: il loro utilizzo è molto semplice, ma trattengono commissioni intorno al 20% nel caso in cui ottengano l’indennizzo.
    Volo in ritardo o cancellato: se l’indennizzo non basta

    Per ricevere il rimborso, nell’ammontare previsto dal regolamento europeo, non è necessario che tu dimostri la sussistenza di un danno o di un pregiudizio. Se, però, il danno che hai subito merita un risarcimento superiore agli importi standard, oppure nel caso in cui il rimborso non arrivi, puoi sempre far causa alla compagnia, presso il tribunale ordinario.

    La compagnia aerea, per evitare di essere chiamata a risarcire il danno, dovrà dimostrare non solo di aver adottato l’ordinaria diligenza per evitare il ritardo o la cancellazione, ma anche di aver messo in atto ogni accorgimento possibile, nonché tutte le misure alternative esistenti.

    Volo in overbooking
    Come comportarsi, invece, in caso di overbooking, cioè nella situazione in cui il numero delle prenotazioni supera il numero dei posti in aereo? In quest’ipotesi, la compagnia deve chiedere se qualcuno è disposto a rinunciare volontariamente all’imbarco, in cambio di una serie di vantaggi. Se il numero dei volontari non basta a garantire l’imbarco a tutti i passeggeri, la compagnia aerea può selezionare i passeggeri cui negare l’imbarco, ai quali dovrà essere versato immediatamente un indennizzo, come stabilito dal già citato regolamento europeo [1].

    Danno da vacanza rovinata
    Non è solo il volo, ad ogni modo, che può rovinare la vacanza: pensiamo agli innumerevoli inconvenienti che possono verificarsi per chi acquista un pacchetto viaggio, dalla struttura fatiscente o distante dalla location desiderata, ai servizi non funzionanti.

    Fortunatamente, da qualche anno a questa parte, le garanzie per chi acquista i pacchetti vacanza sono aumentate, grazie al Codice del Turismo [2]: questa nuova normativa prevede espressamente, infatti, il cosiddetto danno da vacanza rovinata.

    La risarcibilità del danno da vacanza rovinata, nello specifico, è possibile quando l’inadempimento, o l’inesatta esecuzione della prestazione, da parte di chi ha venduto il “pacchetto viaggio”, non è di scarsa importanza: in questi casi, hai diritto non soltanto al rimborso dei costi sostenuti, ma anche al risarcimento per il tempo perso e per l’irripetibilità dell’occasione mancata, nonché per la delusione e lo stress subiti.

    Danno da vacanza rovinata: a chi chiedere il risarcimento
    Se hai acquistato un pacchetto e hai subito dei pregiudizi a causa della struttura in cui alloggiavi, o dei trasporti, o hai subito dei disservizi, devi domandare il risarcimento del danno da vacanza rovinata direttamente all’agenzia o al tour operator che ha venduto il pacchetto. Il risarcimento non va dunque richiesto al gestore dell’albergo, della struttura o degli impianti nei quali si è verificato il disservizio, né alla compagnia di trasporti: sarà poi l’agenzia, o il tour operator, anche tramite l’assicurazione, a rivalersi su questi soggetti.

    Danno da vacanza rovinata: come chiedere il risarcimento
    Appena si verifica un disservizio, devi inviare tempestivamente una comunicazione al soggetto che ti ha venduto il pacchetto, anche tramite email o fax. Se, dopo il rientro dalla vacanza, il venditore non ti ha risposto, o tu non abbia ottenuto nulla, l’unica soluzione consisterà nell’inviare un reclamo formale, mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

    Il reclamo dovrebbe essere inoltrato entro 10 giorni dalla data del rientro, anche se la richiesta di risarcimento si prescrive in un anno, o in tre anni, se vi sono danni alle persone.

    In ogni caso, non è necessario che tu alleghi al reclamo filmati o fotografie che provino i disservizi riscontrati: tuttavia è consigliabile, per tutelarti in maniera completa, che tu conservi le prove dei problemi riscontrati, assieme al contratto di vendita del pacchetto turistico ed ai dépliant  illustrati (utilissimi al confronto tra aspettative ingenerate nel cliente e situazione reale); è comunque essenziale che tu conservi scontrini e ricevute, per documentare tutte i costi sostenuti a seguito del disagio.

    Per non subire un ulteriore pregiudizio oltre a quello derivante dalla vacanza rovinata, hai la possibilità di richiedere, prima dell’instaurazione di un giudizio vero e proprio, una mediazione, finalizzata alla composizione della controversia.

    Se la mediazione non va a buon fine, o se scegli di fare direttamente ricorso al giudice senza tentare la composizione stragiudiziale della lite, devi rivolgerti:

        al Giudice di Pace;
        al Tribunale, se il danno supera i 5000 euro.

    Il foro competente è sempre quello in cui risiede il turista, mentre l’indennizzo da domandare in via giudiziale può riguardare sia i danni economici e materiali, che quelli morali.

    Danno da vacanza rovinata: assicurazione
    Nel caso in cui si siano verificati dei danni fisici alle persone e nel contratto con agenzia o tour operator siano stati indicati gli estremi di una polizza infortuni, puoi chiedere direttamente il risarcimento all’assicurazione, senza doversi rivolgere al Giudice di Pace o al Tribunale.

    Rientro anticipato dalle ferie
    Se, infine, è stato il tuo capo a rovinarti le vacanze, chiedendo il rientro anticipato dalle ferie, sappi che questa richiesta, purtroppo, rientra tra i suoi poteri. Tuttavia, è tenuto a fornirti al ristoro di eventuali danni e a rimborsarti.

    https://www.laleggepertutti.it/169671_vacanza-rovinata-cosa-fare

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