Giustizia, nelle zone a rischio stop ai processi fino al 31 maggio. Ma si faranno quelli urgenti
I tribunali non chiudono. Decidono i capi degli uffici. Sì alle udienze 
per divorzi, minori, espulsioni. Stop ai permessi per i detenuti  
 
Fino al 31 maggio scatta il massimo stato 
di emergenza possibile in tutti i tribunali italiani. Con  il rinvio dei
 processi, sia civili che penali, che non hanno carattere di urgenza. 
Stop anche ai colloqui in carcere e ai permessi per i detenuti. Ma 
attenzione: la giustizia non è la scuola, quindi gli uffici giudiziari 
non solo non chiudono i battenti, ma non ci sarà alcun tipo di 
automatismo. Si valuterà, caso per caso, quale processo effettivamente 
debba essere rinviato  a dopo il 31 maggio e quale invece debba essere 
necessariamente fatto. Come per tutti i casi che riguardano le famiglie 
(ad esempio i divorzi), ma soprattutto i minori.
Il decreto legge di via Arenula 
Tre articoli, e poco più di tre pagine. Chi ha potuto vedere il decreto 
legge del Guardasigilli Alfonso Bonafede, cui sta lavorando il 
sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis, lo descrive come un 
“cantiere tuttora aperto” perché fino all’ultimo momento potrebbe 
cambiare l’elenco delle emergenze irrinviabili. Perché, per 24 ore, 
proprio questo è stato l’oggetto di discussione in via Arenula: 
intervenire sul Coronavirus, per evitare qualsiasi tipo di possibile 
diffusione, ma al contempo non bloccare la macchina della giustizia 
italiana. Perché questo sarebbe un danno troppo grande, rispetto al 
quale - è il messaggio del ministero - chi opera in quel mondo, 
magistrati, avvocati, agenti penitenziari, ma anche parenti dei detenuti
 - devono fare ognuno la propria parte di responsabilità.
Il rinvio a dopo il 31 maggio 
Saranno i capi degli uffici giudiziari (il presidente della Corte di 
appello e il procuratore della Repubblica), dopo aver consultato sia i 
responsabili sanitari della Regione, sia il Consiglio dell’ordine degli 
avvocati, a decidere le misure sulla vita nei palazzi di giustizia e 
quindi sui processi da fare oppure da rinviare con l’obiettivo di 
evitare sia gli assembramenti che i contatti troppo ravvicinati tra le 
persone.
Le regole obbligatorie
I palazzi di giustizia, quindi, non chiudono. Ma vi potrà entrare solo 
chi potrà dimostrare di dover compiere atti effettivamente urgenti. 
Quindi anche gli orari di ingresso saranno ridotti. Mentre verrà 
potenziato un sistema di prenotazioni per fare in modo che chi deve 
compiere un atto urgente possa entrare in tribunale ad un orario 
prestabilito.
I processi civili e penali  
Il decreto è molto dettagliato nel capitolo che riguarda i processi. A 
cominciare dal divieto della presenza del pubblico. Anche per quelli 
civili saranno possibili collegamenti “da remoto” che garantiscano il 
contraddittorio ma evitino contatti diretti tra le persone. Quanto al 
rinvio delle udienze dopo il 31 maggio sono previste delle deroghe. In 
ambito civile, per esempio, si svolgeranno comunque le udienze che 
riguardano i divorzi, quando vi sia da decidere il mantenimento. Si 
faranno i processi sugli abusi familiari, ma anche quelli sulle 
espulsioni, nonché tutte le udienze che riguardano i minorenni che quasi
 sempre hanno carattere di urgenza. Saranno comunque i giudici a 
decidere caso per caso. Ovviamente, tra le urgenze, ci saranno 
soprattutto i processi con persone detenute, anche in custodia 
cautelare.
La prescrizione bloccata 
Per tutti i processi rinviati la prescrizione resterà bloccata. Quindi 
non si perderà un solo giorno. Ricomincerà a decorrere quando 
l’emergenza sanitaria sarà terminata.
Le regole per i detenuti 
Videoconferenze per tutti i detenuti che devono prendere parte a un 
processo, ad esempio per essere interrogati. Blocco degli incontri 
direttivo tra detenuti e familiari, che saranno comunque garantiti ma 
probabilmente via telefono. Permessi premio e semilibertà bloccate ma 
solo dopo il via libera del Garante dei detenuti d’intesa con il 
magistrato di sorveglianza.
https://www.repubblica.it/politica/2020/03/06/news
/giustizia_stop_ai_processi_fino_al_31_maggio_ma_si_faranno_quelli_urgenti-250483922/?fbclid=IwAR3rhx-QXNaTrhSiD6ulWdbGeK0v_Tlc0vrD01pFVbG1MRCNWwgsxAuVuyc
 
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