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  • Videosorveglianza urbana, le regole del garante

    Giro di vite sulla videosorveglianza pubblica. Multe salate per i comuni che non si adeguano, display notturni per informare i cittadini, privacy dei cittadini e codice della strada
    Videosorveglianza urbana, le regole del garanteRoma - Il Garante Privacy si appresta, presumibilmente già da questa settimana, a varare un nuovo provvedimento sulla videosorveglianza che sostituirà integralmente il provvedimento del 2004.
    Il provvedimento si è reso necessario per due ordini di ragioni:
    1) il primo è che i provvedimenti generali precedenti sono in massima parte stati superati o resi inattuali dalla rapidità dell'innovazione tecnologica;
    2) il secondo è il mutato scenario della videosorveglianza negli enti locali in virtù delle modifiche operate dal legislatore italiano nel febbraio 2009 che ha attribuito ai sindaci il potere di prevenire l'illegalità ed il degrado urbano anche con sistemi di sorveglianza elettronica, rivoluzionando l'intero sistema della videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

    Quali sono i punti più qualificanti della nuova disciplina?
    Innanzitutto il richiamo alla nuova disciplina delle sanzioni introdotte con il decreto legge "mille proroghe" di fine 2008 (DL 207/2008 in G.U. n. 304 del 31.12.2008) con il quale sono state aumentate, a decorrere dal 31 dicembre 2008, le sanzioni pecuniarie amministrative previste dal Codice Privacy e sono state introdotte nuove ipotesi di violazioni. Sono stati, inoltre, introdotti criteri generali di flessibilità nell'applicazione delle stesse sanzioni, prevedendo la riduzione per i casi meno gravi, ma anche l'aumento rilevante per le ipotesi aggravate, con possibilità peraltro di aumenti fino al quadruplo nei casi in cui, in considerazione delle condizioni economiche del contravventore, ciò appaia necessario al fine di dare reale efficacia alle sanzioni stesse.
    Il Garante richiama gli enti locali ad una verifica severa dei presupposti per controllare il cittadino, visto il rischio che le telecamere nelle nostre città realizzino un sistema "degno" del Grande Fratello. In particolare si rivolge ai Comuni che intendano conservare i dati per più dei sette giorni richiesti dalla normativa (erano 24 prima dell'approvazione del Decreto Sicurezza, salvo speciali esigenze di conservazione che li portavano a una settimana): dovranno sottoporre a verifica preliminare del garante gli impianti di videosorveglianza. E se non lo fanno?
    Rischiano fino a 120mila euro in caso di mancata richiesta sottoposizione preliminare al Garante e fino a 180mila euro di multa, aumentabile fino al quadruplo, se non bloccano il trattamento dei dati, in violazione delle norme del codice, a richiesta del Garante.
     
    fonte http://punto-informatico.it/2771055/PI/Commenti/videosorveglianza-urbana-regole-del-garante.aspx

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