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  • Alfano apre al dialogo con gli avvocati

    Per un confronto vero appuntamento al ministero. Rima facile ma soluzione difficile per il faccia a faccia tra il ministro della Giustizia Angelino Alfano e l'avvocatura. Ieri sono stati fatti i primi passi per smorzare il grande gelo che è calato tra legali e governo. Al ministero si sono succeduti due incontri cruciali tra la delegazione di via Arenula e il Cnf e l'Oua. Ma la partita vera inizierà a giocarsi mercoledì prossimo a partire dalle 12, quando è in calendario il confronto tra i tecnici della Giustizia e i rappresentanti dell'avvocatura con due punti all'ordine del giorno: il regime della conciliazione e le soluzioni per l'arretrato civile. Solo allora si potrà capire se le aperture, che oggi pure ci sono state, almeno nella volontà di ristabilire punti di contatto, saranno poi anche in grado di produrre i primi risultati.
    In mattinata Alfano vede il presidente del Cnf Guido Alpa. All'incontro sono presenti anche il capo dell'ufficio legislativo Augusta Iannini e Luigi Birritteri, responsabile del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria. Piatto forte la riforma dell'ordinamento forense, l'aggiornamento delle tariffe, la revisione dei decreto sulla conciliazione. «Incontro franco e proficuo», commenta Alpa al termine. Il presidente del Cnf annuncia che Alfano non ha fatto marcia indietro sulla nuova legge professionale da tempo incagliata al Senato. Anzi, si è impegnato in prima persona, a dire di Alpa, a trovare con il presidente del Senato Renato Schifani le soluzioni più idonee per accelerarne il cammino parlamentare.
    Snodo importante quello delle tariffe: il Cnf sta lavorando a una riscrittura all'insegna di trasparenza e semplificazione modulando gli importi sulle fasi procedimentali e non più sulle singole udienze o durata del processo e Alfano ha apprezzato l'impegno e fatto presente che proverà a bilanciare le preoccupazioni manifestate dagli imprenditori con la necessità di qualità delle professioni legali.
    Sulla conciliazione Alpa ha incassato la disponibilità di Alfano a prendere in considerazione l'ipotesi di uno slittamento dell'entrata in vigore e a mettere sotto osservazione l'affidabilità e la serietà degli enti formatori. Aperture anche sul fronte delle soluzioni per cominciare a intaccare la mole di cause civile arretrate che mina la funzionalità del sistema giustizia. Preso atto della contrarietà degli avvocati alla figure dell'ausiliario del giudice una base di partenza potrebbe essere l'ufficio del processo.
    Uscito Alpa, nel pomeriggio è entrato il presidente dell'Oua Maurizio de Tilla, forte dell'appoggio incassato poco prima da parte del Pd al decalogo nel quale sono state sintetizzate le proposte di riforma elaborate dall'Organismo unitario dell'avvocatura. Il ministro della Giustizia ha provato a rassicurare anche de Tilla (che però non ha revocato in serata le forme di protesta che l'Oua ha lanciato per le prossime settimane). In particolare le indicazioni avanzate dall'Oua e accolte con attenzione da Alfano si concentrano su un aumento del numero dei magistrati accompagnato dall'istituzione della figura dell'assistente del giudice, da non confondere con l'ausiliario del progetto del ministero, nell'estensione ad altri tribunali delle best practices che hanno dato buona prova a Torino.
    Spazio anche, oltre che per una maggiore disponibilità di risorse, alla riduzione dei gradi di giudizio per alcuni gradi di giudizio e soppressione del regolamento di competenza, ma anche, tra le richieste ad Alfano, varo di norme di rango costituzionale che riconoscano la rilevanza dell'avvocatura e limitino le ipotesi di ricorso in Cassazione senza misure frettolose come quelle della riforma del processo civile.

    Il confronto
    Ieri primo round di incontri tra il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e le organizzazioni forensi (Consiglio nazionale forense e Organismo unitario dell'avvocatura). Dalla prossima settimana spazio al tavolo tecnico su conciliazione e arretrato civile
    Lo scontento
    Da parte dell'avvocatura l'insoddisfazione è concentrata soprattutto sul versante della mediazione, di cui si chiede il rinvio dell'entrata in vigore, e della riforma dell'ordinamento forense, di cui si lamentano i ritardi nell'approvazione
    Le rassicurazioni
    Da parte di Alfano è stata sottolineata la disponibilità a individuare, con il presidente del Senato, Renato Schifani, soluzioni per sbloccare la nuova legge professionale ed è stato garantito ascolto sulle modifiche alla conciliazione

    http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-09-09/alfano-apre-dialogo-avvocati-080104.shtml?uuid=AY1wS8NC

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