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Giornalisti: Cassazione, il diritto di rettifica non e' a discrezione del direttore
Il diritto di rettifica delle notizie "non vere o che l'interessato ritenga lesive dei propri diritti all'onore" deve sempre prevalere e non e' rimesso alla "discrezionale valutazione del direttore del mezzo di informazione, ma deve avere corso in tutti i casi in cui ne ricorrano i presupposti". Lo sancisce la Cassazione nell'accogliere la lamentela del dottor Filippo Tangari, titolare della casa di cura Ospedale Internazionale di Napoli nei confronti del quale, il 2 aprile del 1993, era stata disposta la custodia cautelare in carcere con l'accusa di concussione. Il procedimento a carico del professionista era poi stato archiviato ma, nel corso dell'inchiesta, il quotidiano 'La Repubblica' aveva dato notizia dei vari sviluppi giudiziari, negando la successiva richiesta di rettifica una volta che il procedimento a carico del medico venne archiviato visto che i fatti di cui si era dato notizia erano realmente avvenuti. Per piazza Cavour "l'accertata liceita' della pubblicazione della notizia di cui si chiede la rettifica non fa venire meno l'obbligo di pubblicare la rettifica dell'interessato dovendo la verita' reale prevalere su quella putativa". Sia in primo che in secondo grado i giudici avevano dato ragione al quotidiano fondato da Eugenio Scalfari ritenendo che "le pubblicazioni che si chiedeva di rettificare erano lecitamente avvenute". Insomma, a modo di vedere del Tribunale e della Corte d'appello di Napoli, doveva prevalere "l'interesse pubblico alla narrazione della vicenda" e quindi "la pubblicazione era giustificata dal diritto di cronaca".
http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/15:48-15:48/3877319
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